lunedì 9 ottobre 2017

Come ti ammazzo il bodyguard (Patrick Hughes, USA/Cina/Bulgaria/Olanda, 2017, 118')




Da tamarro appassionato di action anni ottanta, potrei dire di nutrire una sorta di debolezza congenita rispetto ai buddy movies: mi bastano due compari bene o male assortiti pronti a prendere a suon di battute o cazzotti - o entrambi - loro stessi e gli avversari di turno, e il gioco è fatto: da Bud Spencer e Terence Hill ad Arma letale, da Kevin Smith a Danko, il genere è senza dubbio territorio fordiano al cento per cento.
Eppure, alla vigilia, nutrivo ben più di una perplessità, rispetto a quest'ultimo lavoro di Patrick Hughes con protagonisti Samuel Jackson e Ryan Reynolds: per prima cosa rispetto alle scelte di casting, considerata la scarsa sostanza che di norma il buon Sam mostra una volta messo alla prova al di fuori di contesti tarantiniani e la scarsa sostanza che di norma mostra il decisamente meno buono Ryan Reynolds, che se non fosse figlio d'arte a mio parere potrebbe al massimo aspirare a fare il portaborse ad un qualsiasi attore professionista; come se tutto questo non fosse bastato, a meno di sceneggiature dalla battuta pronta dal primo all'ultimo minuto o di colpi di genio, l'idea che il genere risulti essere senza dubbio fin troppo sfruttato e compromesso, almeno da un punto di vista più "tecnico", con tutti i rischi che un'affermazione del genere può comportare rispetto al sembrare radical, non aiuta certo le cose che già dal trailer paiono essere i classici tentativi di registrare incassi decenti nei multisala nel weekend e poco altro.
Premesse, dunque, tutt'altro che buone.
E purtroppo, come non avrei voluto fosse così prevedibile, la visione di Come ti ammazzo il bodyguard, iniziata come un riempitivo da serata in relax, si è rivelata una delle più noiose dell'ultimo periodo, di quelle in grado di mettere in difficoltà perfino il me stesso pronto a cavacare il momento migliore del blog e della blogosfera di qualche anno fa rispetto a quanto si potrebbe scrivere in una recensione, figurarsi ora, a fronte di una situazione decisamente ben diversa e della voglia decisamente sotto le scarpe di tirare fuori post interessanti per film che non lo sono affatto.
Ringrazio, da questo punto di vista, il fatto che con la signora Ford dopo dieci anni ancora si mantenga la tradizione del "quando lo spirito ed il corpo chiamano, fanculo il film", grazie alla quale la visione si è interrotta ad un certo punto di stanca permettendoci di indirizzare la serata ad obiettivi decisamente più soddisfacenti, perchè altrimenti non sarei certo stato capace di essere in qualche modo tenero e comprensivo rispetto ad una pellicola di qualità davvero molto bassa, commerciale nel peggior senso del termine, inutile e poco divertente.
Considerato tutto, dunque, posso affermare che Come ti ammazzo il bodyguard risulta essere un film che non aggiunge nulla al panorama - già scarso - di questa stagione, così come al genere, ma che quantomeno ha davvero poco perfino per risultare nocivo o in grado di ispirare recensioni cattive e creative come in questi casi si spera sempre di portare sulla pagina scritta.
Sempre che il fatto in questione sia da considerara un bene.
Archiviato tutto questo, resta un action dal sapore retrò poco incisivo e divertente solo a piccolissimi sprazzi, evidente più per i meriti economici della produzione che non per quelli effettivi ed artistici, o quantomeno soltanto d'intrattenimento, dalla durata eccessiva e dal ritmo, nonostante la vicenda portata sullo schermo, assolutamente blando.
Considerato il risultato, e la strada scelta per tentare di raggiungerlo, direi che l'idea migliore sarebbe stata quella di tagliare la maggior parte delle situazioni create per "approfondire", o viceversa: in questo caso, non mi pare sia stata raggiunta nessuna delle due.
Quantomeno consciamente.




MrFord




 

6 commenti:

  1. Le premesse non erano le migliori e temo che il trailer avesse già "bruciato" le gag migliori, me lo vedrò a tempo perso con comodo ;-) Cheers

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    1. A tempo perso ci può stare, ma è davvero robetta, purtroppo.

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  2. Ryan Reynolds non è certo un fenomeno della recitazione, però non mi risulta sia un figlio d'arte. Non è imparentato con Burt Reynolds...

    Quanto al film, mi pare fosse più divertente la campagna di lancio che non la pellicola stessa.
    Avevo iniziato a vederlo, ma già dopo i primi 5 minuti mi ero annoiato e ho guardato altro...

    Se non ha convinto manco un bromanticone fan dei Buddy Movies come te, difficile che me lo recuperi.
    Sebbene la tua solita bocciatura all'acqua di rose un po' mi tenti di farlo... :)

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    1. Se ha annoiato me, figurati te dopo quei primi cinque minuti! ;)

      Ad ogni modo sai che pensavo che Ryan Reynolds fosse figlio di Burt? ;)

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  3. A noi non è dispiaciuto del tutto,ma Ryan da queste parti gode di grande simpatia,quindi...

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    1. A me ha fatto davvero effetto sonnifero, quando non mi ha fatto cagare. Non un granchè.
      Per ora qui al Saloon Reynolds ha funionato solo con Deadpool.

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