lunedì 19 febbraio 2018

La forma dell'acqua - The shape of water (Guillermo Del Toro, USA, 2017, 123')




Forse sto invecchiando, diventando insensibile rispetto a certe cose e troppo sensibile rispetto ad altre.
Forse comincio ad aver visto troppi film, o a trovarmi di fronte storie, sequenze, situazioni che mi pare di aver già vissuto, come un sogno ricorrente.
Forse chissà quali e quante cose, ma il tanto decantato, celebrato, premiato The shape of water di Guillermo Del Toro potrà vantarsi di essere la prima, grande, vera delusione di questo duemiladiciotto.
Leone d'oro a Venezia, applaudito, recensito entusiasticamente, definito commovente e magico, il lavoro del regista messicano mi è parso la versione sbiadita e buonista dell'ottimo Il labirinto del fauno, un cocktail già visto, sentito ed assaggiato di cose ormai fuori tempo massimo, che ripesca dalla mitologia del mostro a partire da Frankenstein per giungere ad Edward mani di forbice infarcendo il tutto con una cornice da Amelie - con una colonna sonora spudoratamente simile - ed una storia d'amore che mi avrebbe fatto massacrare uno qualsiasi degli ultimi Spielberg tenuto in piedi soltanto da una fotografia di ottimo livello e da un paio di interpretazioni che sono conferme di altrettanti ottimi attori - Richard Jenkins ed un gigantesco Michael Shannon -: un massacro su tutta la linea che sinceramente non mi aspettavo di compiere, nonostante le ultime prove non brillantissime del buon Guillermo, e che considerate le premesse speravo non avvenisse, considerate le critiche eccezionalmente positive piovute su una favoletta dark che mi ha fatto sentire come uno di quei vecchi cinefili che vede riproposte sullo schermo le versioni scialbe ed edulcorate dei cult con i quali è cresciuto e finisce per incazzarsi anche più del dovuto, in barba ai sentimenti, alla poesia e qualsiasi altra stronzata di questo genere vogliate ammettere.
Mi piacerebbe, in questo senso, avere la possibilità di confrontarmi con tutti i cinefili corsi ad acclamare questo film e pronti, in altre occasioni, ad usare come bersaglio i titoli Disney o cose come Avatar quando The shape of water ne è la versione vuota ed ancora più ipocrita: in questo caso abbiamo, infatti, un Autore che vorrebbe risultare alternativo pronto a dirigere e portare sullo schermo una storia che non aveva assolutamente esigenza di raccontare mascherata da grande melodramma romantico giocato su talmente tanti luoghi comuni da risultare a sua volta il prototipo del luogo comune stesso, che oltretutto strizza l'occhio in maniera vergognosa a produzioni di valore nettamente superiore - ho rischiato una vomitata a spruzzo in stile esorcista sulla sequenza da musical neanche si volesse ricordare La La Land -.
Prevedibilità, piattume, empatia pari a zero per un'opera confezionata ad uso e consumo della superficialità, che non ha nulla a che spartire con il Cinema d'autore in quanto ad originalità e con quello popolare per l'incapacità di trasmettere emozioni vere e non costruite: da sostenitore acceso degli outsiders, non mi era mai capitato di fare un tifo così spudorato per il personaggio del "cattivo" come in questo caso, l'unico a risultare vero e credibile dall'inizio alla fine, quasi simbolo di una rivolta - almeno per quanto mi riguarda - all'indirizzo di tutti gli autori o presunti tali pronti a sedersi sulla loro comoda formula o sulla possibilità che chi si troverà di fronte il loro lavoro non abbia mai visto altro, o avuto la curiosità di scoprirlo.
E dai richiami fin troppo evidenti all'Abe dei due Hellboy - ma è davvero possibile plagiare così clamorosamente se stessi? - all'irritante personaggio della pur brava Sally Hawkins, tutto gira nel verso più sbagliato possibile, e trasforma quella che doveva essere una favola emozionante e magica in qualcosa di vuoto e sterile a prescindere dal valore tecnico: un buonismo alternativo che pare perfino peggiore di quello di grana grossa che tanto criticano e criticheranno i fan sfegatati di Del Toro e di bolle di sapone come questa.
Bolle che, più che richiamare la forma dell'acqua, da queste parti ricordano altre geometrie decisamente meno piacevoli, magiche e profumate.




MrFord




 

41 commenti:

  1. Noooooooooooooo non ci posso credere, Ford mi stai deludendo, non puoi prendere a bottigliate un filmone come la forma dell'acqua, ma scherzi? E' un film grandioso, unico entusiasmamte,forse il migliore di questo duemiladiciotto almeno per me...mi deludi Ford -_-

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    1. Lo prendo eccome: è la tipica merda d'autore ricattatoria e patinata.
      Tra i titoli candidati al miglior film per gli Oscar è senza dubbio il peggiore, e nel duemiladiciotto, fortunatamente, ne ho già visti parecchi che gli fanno mangiare la polvere. ;)

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    2. Aspetto una tua rivalutazione, perché si da il caso che questo in confronto all'ultimo che ha fatto sia decisamente migliore ;)

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  2. Sai che invece a me è l'unico film di Del Toro che mi è piaciuto? Sinceramente non sono una sua grande fan, e a me Il labirinto del fauno ha annoiato (piovono pietre! XD), così come Crimson Peak ha deluso. Mi fa sempre venire un hype pazzesco, e poi mi delude, ma questa volta no, anche se ha qualche imperfezione (difficile tenere a bada film romantico, fantasy, spionaggio senza qualche squilibrio), ma visivamente è gioia pura per gli occhi, e anche per l'anima. Anche se l'Oscar lo darei a Il filo nascosto (mi ha scalzato anche Tre manifesti a Ebbing che mi è piaciuto tantissimo), ma se dovesse vincere Del Toro, ben venga un film non di genere che va oltre le fregnacce dell'Academy!

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    1. Visivamente sarà anche ben realizzato, ma ci sono centinaia di ottimi film che oltre a questo emozionano davvero, e non a tavolino. Per me, se vincesse l'Oscar sarebbe davvero terribile rispetto ad altri film nominati e non.

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  3. L'unica cosa su cui concordo è che "Il labirinto del fauno" è decisamente più bello. Però, almeno tecnicamente, è un film di grandissimo livello: per la fotografia, per le scenografie, per le musiche (te lo dico io che ho odiato "Amelie"!), per l'abilità di ricostruire alla perfezione temi e sensazioni degli anni '50. Poi, dal punto di vista emotivo, ognuno ha le sue risposte... ma come si fa a non commuoversi quando Elisa allaga il bagno per unirsi con la "sua" creatura? A Venezia questa scena ci ha "annientato" tutti... e poi il finale! Insomma, riconosco anch'io che non è il miglior film di Del Toro, e nemmeno del concorso Veneziano, però da qui a una stroncatura come la tua ce ne corre! Almeno per me ;)

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    1. Tecnicamente è senza dubbio un film di livello, ma lo sono anche gli ultimi Malick, o Neon Demon, che pure mi avevano fatto cagare allo stesso modo.
      Per me una fiera del già visto con scene strappalacrime preparate a tavolino. Almeno per me. ;)

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  4. Ahi...l’unica voce fuori dal coro che contesta anzi randella un film amato praticamente da tutti..non lo so, non l’ho ancora visto ma “a pelle” lo sento abbastanza lontano da me lo ammetto..vedremo...

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    1. Come tutti i film, vanno provati sulla pelle. Staremo a vedere. :)

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  5. Vero, il film non è perfetto e “Il labirinto del Fauno” era meglio, ma per assurdo a fine visione ho pensato che si, Del Toro può fare di più di così, ma questo per una volta non è una colpa ma un ulteriore merito ad una pellicola che fa della diversità il suo punto di forza. Hai ragione i difetti a questo film non mancano, ma nessuno al mondo oggi, anno di grazia 2018 riuscirebbe a destreggiarsi tra così tanti generi senza scadere nella parodia. In ogni caso, ho apprezzato molto la tua analisi, lo dico sempre che dai pareri opposti che si crea scambio di opinioni. Cheers!

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    1. Cass, io dico che la scena del balletto stile La La Land era ben più di una parodia: una vera schifezza. ;)

      Per il resto, concordo sui pareri opposti.

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  6. Ho evitato accuratamente lo streaming, speanzo di andarlo a vedere al cinema domani. E che dire? Ne ho letto così bene, mi ispira così tanto, che spero di essere in disaccordo con te questa volta.

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    1. Io spero davvero per te che ti piaccia, anche perchè quando ho finito di vederlo io avrei preso a botte Del Toro e ho dovuto bere il doppio. ;)

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  7. ti fa onore questo scritto, coraggioso, fuori da coro e di sicuro, come sempre, in buona fede

    anche per me mezza delusione, lo sai, anche se alla fine mi è piaciuto

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    1. Da vedere non si può dire sia brutto, ma se questo deve essere considerato uno dei film dell'anno, stiamo freschi. ;)

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  8. Da uno che ha amato quella porcata de"Il lato positivo" con l orrenda e soppravalutatissima Lawrence non c era da aspettarselo

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    1. Se non c'era da aspettarselo so sorprendere. Bene così. ;)

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  9. Oh, t'ha preso proprio male!
    Io mi son fatto prendere: una volta tanto ho spento il cervello e mi sono goduto una fiaba, nonché le splendide fotografia/scenografia. Shannon favoloso.

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    1. Il problema non è godersi una fiaba, è che la maggior parte di quelli che si sono goduti questa di norma le fiabe le massacrano. Ma qui ci sono Del Toro e un pò di musichetta, e tutto va bene.
      Che stronzate. ;)
      Preferisco il cattivissimo Shannon.

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  10. Sono senza parole, non mi aspettavo questa stroncatura, questi vetri rotti, da te.
    Che succede?
    Io la poesia, la delicatezza, la bellezza e l'amore che del Toro ha raccontato e ha messo nel film li ho sentiti tutti, amando poi ogni reparto tecnico -dalle scenografie sognanti alla musica delicata passando per fotografia e regia che aumentano l'aurea da sogno.
    Sarà una fiaba con qualche difettuccio sul finale, avrà elementi à la Amelie, scene à la La La Land, ma il risultato originale lo difendo senza remore.

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    1. Io invece trovo che Del Toro abbia capito come sfruttare certe favolette lacrimevoli.
      Piuttosto che questa roba, corro a rivedermi Edward mani di forbice. O Frankenstein.

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  11. Per non apprezzare un film del genere il vero mostro, anfibio o meno, sei tu, caro Ford. :D

    Mi sembra assurdo che sia io a dover difendere l'autore di una porcheria come Pacific Rim, ma tant'è...

    Il mio giudizio è del tutto opposto. Lo stereotipato cattivone interpretato da Michael Shannon è per me la componente più debole di un film per il resto non originalissimo, ma che mi sembra il lavoro di del Toro più sentito, ispirato ed emozionante. Non raggiunge i livelli di The Artist e La La Land, che a tratti mi ha ricordato, però è una pellicolona retrò che guarda al vero cinema de 'na vorta, quello che in teoria ti dovrebbe piacere, piuttosto che alle ruffianate Disney e avatariane.

    Quello che vuole apparire alternativo a tutti i costi non è certo del Toro, che anzi mi sembra puntare a uno stile molto classico e più comunicativo rispetto ai suoi precedenti lavori, ma mi sa che sei tu nel voler massacrare a tutti i costi un film tanto osannato.
    Una mossa cannibalesca che ci si poteva aspettare da me ahahahah, "peccato" solo che a me il film invece sia piaciuto.

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    1. A me non pare che lui abbia voluto fare l'alternativo, quanto sfruttare la lacrima facile e la favoletta preparata a tavolino.
      Questa roba, oltre che per nulla originale, mi ha fatto lo stesso effetto di un cocktail analcolico.
      Strano, invece, che sia riuscito ad infinocchiare te. ;)

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    2. Questa volta do ragione al Cannibale, ogni tanto devo pure stare dalla sua parte xD

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    3. Fai pure, lui ne ha più bisogno di me! :)

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  12. Mr ford non ricordo di aver mai letto nel tuo blog una stroncatura simile. Io l'ho trovata una bellissima storia d'amore.
    Quanti white russian hai bevuto dopo per riprenderti??

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    1. Abbastanza per confermare il fatto che si tratti di uno dei film più ruffiani e sopravvalutati degli ultimi dieci anni. ;)

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  13. E stavolta, dall'altra parte della barricata ci stai tu :-P
    Pure un anafettivo come me si è fatto scaldare il cuore da uin film simile!

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    1. Ti sei fatto infinocchiare anche tu dalla ruffianeria, allora! ;)

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  14. piattume? zero empatia? secondo me ti sei portato la fiaschetta al cinema o forse hai sbagliato sala, con l'età può succedere, che film hai visto? ahahaha :P
    io non ci capisco nulla, è pure il primo film di Del Toro che vedo, ma sono rimato affascinato|incollato, nonostante le imperfezioni.
    e la sequenza|musical, lì per lì spiazzante anche per me, lo ammetto, a freddo l'ho trovata coerente|giusta... insomma, ci stava alla grande per un personaggio appassionato di vecchi musical e perdipiù senza voce.

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    1. A me giusta è sembrata solo la sonora dose di legnate che ho dato a questa robetta. Cazzo, Edward mani di forbice trent'anni fa ha fatto molto meglio! :)

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  15. A me il film è piaciuto, ma comprendo benissimo il tuo punto di vista, anzi sono stupito che in così pochi si siano accorti che The Shape of Water è nettamente il film più ruffiano e paraculo di Guillermo, regista che invece si è sempre contraddistinto per il suo essere controcorrente.
    Di suo è un regista coi controcazzi, e onestamente non trovo - in TSoW - il vuoto pneumatico di pellicole quali Neon Demon o bBaby Driver, eppure è impossibile non notare che il suo ultimo film sia una copia sbiadita di altre sue pellicole di spessore assai superiore, quali La spina del diavolo e Il labirinto del fauno.
    Tutto questo hype mi fa più che altro temere per il futuro della carriera di Del Toro: dopo essere stati considerati universalmente e inequivocabilmente geni, due autori controcorrente quali Tim Burton e Shymalan hanno iniziato a inanellare una serie di vaccate impressionanti.
    Blissard

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    1. Blissard, sono contento di aver finalmente trovato qualcuno che abbia capito quello che intendevo, rispetto a questo film. Non ho mai pensato fosse mal realizzato o brutto da vedere, semplicemente per essere stato osannato dai cinefili è l'esatta copia di tanti prodotti che gli stessi massacrano. Spero che il futuro di Del Toro non sia questo.

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  16. Amelie
    Delicatessen
    LaLaLand (Audition)
    Il Mostro della Laguna Nera
    The Artist
    Pulp Fiction
    La Bella e La Bestia
    Let me Hear Your Whisper..
    The Space Between us
    Autocitazioni varie

    Dai, non era un film, era un gioco sulle citazioni cinematografiche...

    Ma davvero ha vinto l'Oscar? A parte The Post ("il sempliciotto" IMHO- non ho visto (Dunkirk e Scappa) tutti gli altri nella decina erano film molto più "veri" ed emozionanti.

    Almeno non ha vinto Sceneggiatura "originale", sarebbe stato un ossimoro.

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    1. Per me, tolto The Post, davvero senz'anima, era il film peggiore della decina. Certo, anche Dunkirk e Scappa non erano da strapparsi i capelli, ma cose come Il filo nascosto o Tre manifesti erano anni luce avanti. Curioso come in tanti ci siano cascati.

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  17. Una secchiata di clichè,mescolati alla bell'è meglio,con una colonna sonora che c'entra come i cavoli a merenda,che non ha commosso manco me,e ti ricordo che sono una vecchia frignona alla quale basta un pizzico di romanticismo per riempire fazzoletti.Che delusione!

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    1. Una delle delusioni più incredibili degli ultimi mesi: ancora adesso trovo assurdo sia riuscito a vincere a Venezia e poi bissare con l'Oscar.

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  18. Visto ieri. Devo dire che non mi viene da bottigliarlo come hai fatto tu, l'ho guardato volentieri e non mi ha annoiato. Non mi ha però neppure troppo emozionato, per quanto sia fatto tecnicamente molto bene. E si, l'Oscar alla paraculaggine se lo sarebbe davvero meritato più di quelli che ha vinto davvero. Un po'sopravvalutato, insomma, ma non pessimo.

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    1. Pessimo no, tecnicamente è ben fatto. Ma considerato che è stato accolto come un Capolavoro di grande potenza emotiva, non me la sono proprio sentita a non bottigliarlo. ;)

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