martedì 19 settembre 2017

Cars 3 (Brian Fee, USA, 2017, 102')




Evidentemente il numero tre deve avere una certa importanza, quando associo il Cinema al Fordino.
Ricordo come fosse ieri quando, con Julez, lo accompagnammo per la prima volta in sala, in occasione dell'uscita di Kung Fu Panda 3, pochi giorni prima che nascesse la Fordina, e l'idolo dell'allora più piccolo del Saloon lasciò tutti quanti a bocca aperta.
A questo giro, con gli impegni domestici, i primi malanni di stagione e le incombenze, per l'uscita in sala del terzo capitolo della saga di Saetta McQueen io e il Fordino abbiamo avuto la nostra prima volta al Cinema da padre e figlio in solitaria: e penso che nessun film d'animazione, quest'anno, sarebbe stato azzeccato quanto Cars 3.
Personalmente, ai tempi adorai il primo capitolo di questo brand, forse non originalissimo ma perfetto nel ricreare l'atmosfera da grande film classico da riscatto made in USA, uno dei miei preferiti "del cuore" quando si parla di Pixar: peccato che, all'uscita del numero due, rimasi deluso per quello che, al contrario, ad oggi è il punto più basso della produzione dello Studio nato da Mamma Disney, una pellicola nata ad uso e consumo del merchandising e delle marchette da titolo per famiglie.
Con questo numero tre l'atmosfera e lo spirito, fortunatamente, tornano ad essere quelli degli esordi, tanto da solleticare emozioni forti in chi, come me, ha vissuto una vita alla massima velocità che la stessa permetteva e ad un certo punto si è ritrovato ad avere di fronte qualcuno che potrebbe andare ancora oltre, e non riuscire ad essere altro che felice per lui.
Il percorso di maturazione di Saetta, iniziato nel primo capitolo e messo in stand by a favore del successo commerciale nel secondo, esplode e raggiunge il suo senso più compiuto in questo terzo, che con saggezza, pancia ed onestà racconta l'adattarsi al Tempo e descrive in modo sincero il ruolo migliore di chi si ritrova, da promessa, ad essere insegnante, cambiando la propria prospettiva e scoprendo grazie ad essa il bello di avere qualcuno pronto ad entrare nella corsia di sorpasso, e fare meglio di quanto abbia mai fatto.
Questioni tecniche a parte - ormai è indiscutibile la maestria raggiunta dalla Pixar in termini di messa in scena - e corto antecedente la visione come sempre splendido ed educativo - per il Fordino, alle prese con le prime relazioni sociali da percorso scolastico, è stato perfetto -, dunque, non posso che togliermi il cappello di fronte al ritorno di un brand che pareva destinato alla commercializzazione spietata ed ora, piccole concessioni a parte - il doppiaggio, comunque divertente, da parte di Sebastian Vettel del navigatore di una delle protagoniste e la presenza di grandi brand come Bose - finisce per veicolare un messaggio positivo prima per il pubblico adulto e, di conseguenza, per i più piccoli, e raccontare il trascorrere del Tempo e la naturale evoluzione che ognuno di noi - chi più, chi meno, ovviamente - subisce nel corso della vita, specialmente quando ha l'occasione di "nascere un'altra volta", per godermi come al solito la citazione di Stallone in Rocky V.
Poi, certo, probabilmente il Fordino comprenderà le sfumature di titoli come questo soltanto quando, tra una trentina d'anni, si troverà nella mia stessa situazione oggi, ma poco importa: in fondo ogni pilota ha bisogno dei suoi tempi, per trovare lo stile che gli - o le - si addice, ed il modo giusto per affrontare circuiti ed avversari.
La cosa importante sarà avere qualcuno che possa guardare le spalle ed indicare la via in base a quello che ha vissuto, e sperare sempre e comunque che per il nuovo pilota ci sia un pezzo di strada in più: tutti, in fondo, siamo figli del Tempo.
Tutti cresciamo, superiamo chi è venuto prima di noi e veniamo superati da chi è giunto dopo.
E' facile correre, non altrettanto viaggiare ad un'altra velocità.
Eppure, quando quella velocità si trova, non si hanno davvero rivali.



MrFord



 

4 commenti:

  1. Possa un asteroide colpirmi se esiste una robetta Disney, per di più un sequel, più figa di Baby Driver. :)

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    1. Ahahaha potresti essere già stato colpito, dunque. ;)

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  2. Mi ha sorpreso... E dire che non me l'aspettavo!

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    1. Io ci speravo, e sono stato felice di non restare deluso.

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