lunedì 30 gennaio 2017

Arrival (Denis Villeneuve, USA, 2016, 116')




Con ogni probabilità, in barba a denaro, fama, potere e tutte le altre cose con le quali a molti su questa Terra piace trastullarsi, il bene più prezioso che abbiamo e continueremo ad avere è e resta il Tempo.
Un Tempo che cambia forma e percezione che possiamo avere di Lui, in grado di cristallizzarsi quasi potesse essere messo in pausa o correre più veloce di quanto si possa immaginare anche nel più intenso e potente film di fantascienza.
Ricordo bene, per quanto "basso" possa risultare il riferimento, il verso di una canzone di Max Pezzali - non ricordo quale, onestamente - che dice "a sedici anni un anno dura una vita, poi a trenta sei già lì", ho impressi nella memoria come fossero accaduti oggi il giorno in cui morì mia nonna - la prima perdita che vissi sulla pelle - e quello in scoprimmo che Julez aveva perso la bambina - perchè per noi era ed è così - che aspettava.
Altri ricordi sono sensazioni, immagini, odori, canzoni, quasi parti di sogni.
Sorrido anche al pensiero di quella frase di Rocky V che cito di continuo quando parlo dell'essere padre, quando il buon vecchio Sly dice al proprio figlio sulla scena e nella vita - che, come sappiamo, è morto qualche anno fa - "averti avuto è stato come nascere un'altra volta".
Il Tempo, per l'appunto.
Quello che pensiamo come una linea retta che tende all'infinito, e invece è un grande cerchio, o forse qualcosa che non potremo mai davvero comprendere a fondo.
Un pò come la matematica, o la scienza, che in molti - me compreso, ai tempi in cui la studiai - considerano semplicemente come qualcosa di meccanico e privo di vita e che, al contrario, andrebbe approcciato come una nuova lingua in grado di riprogrammare il nostro cervello e la realtà che abbiamo attorno.
Ecco cos'è, Arrival.
Una nuova lingua da imparare, una parabola che racconta della vita e del Tempo, e di noi: non è un caso che sia tratta da un'opera intitolata proprio "Story of your life".
E proprio in questo senso viene giocata la domanda più importante della pellicola, a prescindere dalla tecnica, dalla narrazione, dalle interpretazioni - in particolare quella dell'ingiustamente ignorata dall'Academy Amy Adams -, dal genere: se tu avessi la possibilità di conoscere tutta la tua vita, cosa faresti?
Personalmente, penso che farei quello che cerco di fare ogni giorno: viverla.
In fondo, se dovessi guardare alla vita in termini di quotidianità, tornerei al concetto di Tempo espresso in linea retta, con un inizio ed una fine certi e tutto quello che è in mezzo da costruire.
Poi, di fronte ai Fordini, mi rendo conto che le regole vengono sovvertite, che tutti i pezzi che la mia memoria si perde vengono colmati dalle loro esperienze, e che soprattutto ora, che sono così piccoli - ma immagino non cambierà anche con gli anni - mi ritrovo ad essere l'alieno che osserva il loro mondo e che dona qualcosa che potranno usare in un Tempo che ancora non si è costruito.
L'arrivo del titolo potrebbe essere proprio questo.
E potrebbe essere anche il fatto che gli eventi traumatici restano impressi a fuoco nella memoria mentre quelli più intensi e felici sfumano per diventare onirici in più di un senso: il dolore prosegue la sua marcia come un treno lanciato a tutta velocità, un attacco militare o una bomba che esplode, mentre il piacere, la gioia, la meraviglia si dilatano uscendo dai confini che quello che conosciamo e viviamo ci impongono.
Anche quando si trovano di fronte il dolore.
In fondo, da genitori doniamo ai nostri figli tutto quello che sappiamo o che possiamo donare, finendo per essere aiutati a nostra volta ad affrontare qualcosa di più grande di tutti, un giorno che speriamo sempre possa essere linearmente molto lontano, ma che, inesorabilmente, arriverà.
Quando è il contrario, allora il Tempo si sconvolge e confonde, crea un apparente conflitto, una frattura che rischia di compromettere tutto.
Ed è allora, che occorre prendersi il tempo per comprendere il Tempo.
E capire che, pur conoscendo quello che sarà della nostra vita, non possiamo fare altro che viverla.
In fondo, è semplice.
Un giorno nasciamo, un giorno moriremo.
Sappiamo già cosa accadrà.
Eppure viviamo.
Perchè solo così il Tempo cambia le sue prospettive, e le nostre.
Come un arrivo.
Come una nascita.



MrFord



 

26 commenti:

  1. Bellissimo pezzo e, come immaginavo, film molto fordiano.
    Piaciuto tanto, anche se ho trovato un po' frettoloso il finale: mi sono andato a rileggere la sinossi con la sensazione di avere perso qualcosa per strada (e invece, pare, no).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie, Ink. So che, a prescindere da tutto, su certe tematiche ci capiamo molto.

      Per quanto riguarda il finale, invece, io l'ho trovato perfetto.

      Elimina
  2. Gran bel pezzo, gran bel film, anche oggi allineati sul giudizio e sul film del giorno. Cheers!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh, che dire!? So che tu di Cinema ne mastichi e ne capisci. ;)

      Elimina
  3. Yeah, ero sicuro ti sarebbe piaciuto. Per me capolavoro, uno dei film più belli visti negli ultimi anni. Potentissimo nella messa in scena e con un montaggio incredibile, forse un po' troppo complicato soprattutto quando SPOILER i flashback dell'inizio diventano improvvisamente flashforward FINE SPOILER
    Appena esce il bluray me lo riguardo insieme ai contenuti speciali, perchè voglio capire TUTTO

    PS: dovrò anche decidermi a leggere Mattatoio n°5 -già nei miei radar da anni- che sembra avere molti punti in comune con il film

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Film strepitoso, Fratello.
      Ci sono almeno cinque passaggi davvero memorabili, ed il finale è pazzesco.
      Bellissimo, non c'è che dire.

      Elimina
  4. Molto bello davvero! Un racconto da sentire, non ha bisogno che succedano chissà quali cose :)

    RispondiElimina
  5. Sono basito dal fatto che ti sia piaciuto un film sci-fi così poco baracconata-americanata e così tanto bello.
    Il post sarebbe anch'esso bello (anche se non quanto la pellicola), peccato che come al solito hai rovinato tutto con le evitabili citazioni di Max Pezzali e Rocky. ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A me piace tutto, quando è fatto bene: sei tu il radical. ;)

      E per il resto, che dire!? Sai che io devo sempre e comunque rovinare l'atmosfera! :)

      Elimina
  6. Pensavo fosse il solito film di fantascienza.
    Per fortuna mi sbagliavo... Ottimo film!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Assolutamente lontano dai "soliti" film di fantascienza. Bellissimo.

      Elimina
  7. Riflessione assolutamente condivisibile. Buon film Arrival, anche se secondo me la prima parte non è all'altezza del bellissimo finale. Avercene comunque di film così...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io l'ho trovato invece tutto molto ben calibrato, in pieno stile Villeneuve.
      Già ora si candida per una posizione tra le migliori dell'anno.

      Elimina
  8. Bellissime parole, bellissima riflessione, proprio come il film, insomma, dalla scorza solo apparentemente militare sci-fi ma in realtà con un cuore immenso ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Assolutamente d'accordo: un film con un cuore pazzesco. Come capita quasi sempre con Villeneuve.

      Elimina
  9. Bellissime parole, a tratti mi sono piaciute più del film (che comunque, mi è piaciuto molto :-P)!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Addirittura!? Io preferisco di gran lunga il bellissimo film! :)

      Elimina
  10. Poetico,intrippante per il discorso linguistico(da interprete mancata mi ha esaltato alla morte lo studio sui glifi alieni).
    Però mi ha incasinato il discorso dei flashforward che sembrano flashback,ed alla fine non mi è arrivato più di tanto,emotivamente.
    Peccato.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Pensa, invece quella è la parte che a me ha toccato di più. :)

      Elimina
    2. eccerto,sappiamo che dove vedi bimbi,tu.... ;)
      "io che sono padre...ma vi ho già detto che sono padre?"
      (cit. CK) XD

      Elimina
    3. Ahahah beh, in questo caso non dovrebbe piacermi più di tanto, considerato quello che succede. ;)

      Elimina
  11. Prima di vedere il film non avevo capito la tua recensione.
    Rileggendola ora, dopo la visione di ieri sera, posso dire che sei riuscito a ri-emozionarmi per aver colto in pieno l'essenza del film... un film bellissimo e potentissimo, nel quale mi sono completamente immedesimato e ne sono uscito comnpletamente "oberato" per quanto ti spinge a rilettere profondamente.

    GRAZIE

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono contento che la recensione ti abbia colpito e ricordato così tanto il film: del resto, in casi come questo, le immagini sono così potenti da ispirare le parole.
      Grazie a te.

      Elimina
  12. Grande notizia: il mitico Denis girerà DUNE!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sulla carta un'ottima notizia: intanto vediamo come se la cava con Blade Runner. :)

      Elimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...