giovedì 28 luglio 2016

Thursday's child

La trama (con parole mie): prosegue la corsa attraverso l'estate, e purtroppo per me e con enorme piacere del mio antagonista e co-conduttore della rubrica Cannibal Kid che di Cinema non capisce una mazzafionda, cala la qualità complessiva delle proposte.
Ma come sempre, noi saremo qui, pronti a scannarci per il vostro - ed il nostro - piacere.

"Cannibal, sono il tuo appuntamento al buio!"
Ghostbusters 3D

"Solo al pensiero di questo film mi viene voglia di prendere a calci in culo Cannibal!"
Cannibal dice: Questo nuovo Ghostbusters è stato talmente massacrato in maniera preventiva da quegli spettatori critici a priori che vivono nell'esaltazione del passato come il mio blogger rivale, che mi viene quasi voglia di volergli bene. Poi, per carità, magari si rivelerà una porcatona comunque, però non saltiamo subito alle conclusioni come farebbe un Ford qualunque.
Ford dice: film che ho detestato fin dalla sua genesi anche se rigorosamente a priori, e che rischia di macchiare un brand che tanto ha significato nel corso degli anni ottanta per i ragazzi della mia generazione.
Spero solo sia meno peggio di quanto non sembri.



La notte del giudizio – Election Year

"Hey Peppa, non ti permetto di uscire con la mia ragazza: ora mi toccherà cambiarti i connotati!"
Cannibal dice: Il primo film di questa saga horror-fantascientifico-apocalittica mi era piaciuto parecchio. Il secondo decisamente meno. Questo terzo mi intriga abbastanza. In attesa che anche a Lodi venga proclamato il giorno delllo “sfogo annuale”, a cui non vedo l'ora di partecipare.
Ford dice: i primi due film di questo brand, pur non esaltandomi, si sono rivelati prodotti d'intrattenimento non male, anche se il gap tra il primo ed il secondo era piuttosto marcato. Speriamo che con il terzo alzi un po' l'asticella, anche se considerati i recenti avvenimenti, in questo momento ho poca voglia di violenza, anche solo al Cinema.





Goodnight Mommy

"La prossima volta ci penserò due volte, prima di parlare male a Ford del Grande Lebowski!"
Cannibal dice: Horror austriaco che giace abbandonato da tempo nel mio hard-disk, come il sempre più desolato WhiteRussian nella blogosfera. Ce la farò a recuperarlo, “invogliato” dalla distribuzione italiana? E ce la farà Ford a riprendersi dalla sua crisi esistenziale?
Ford dice: nonostante l'estate sia sinonimo di horror, questa produzione austriaca mi ispira poco, anche se non è detto che possa ripescarla nel caso in cui il mio blogger rivale dovesse parlarne male. Quella, ormai, è garanzia di qualità.



Skiptrace Hong Kong

"Hey Jackie, nessuno ti ha mai detto che guidi peggio di Ford!?"
Cannibal dice: Uh, Madonna! Un'altra porcheria con Jackie Chan? Ma non ne era uscita una appena pochi giorni fa? Chan non potrebbe seguire l'esempio, per una volta saggio, di Ford e diminuire la sua presenza per il bene del mondo?
Ford dice: Jackie Chan mi sta simpatico, ma i film in cui compare sono quasi sempre delle porcate. Salterò, nonostante tutto, con piacere.


lunedì 25 luglio 2016

Saloon's Bullettin #2



Le prime due settimane da "part-time" della blogosfera, lo ammetto, sono state un vero piacere.
Nessuna pressione rispetto al vedere film o serie e scriverne, completo relax, approccio easy neanche fossi precipitato nella pigrizia alcolica lebowskiana: una manna dal cielo, senza contare che, rispetto alla scorsa tornata, a questo giro mi pare sia andata ancora meglio, in termini di visioni.
Dunque, giusto per togliermi il sassolino, parto con la nota "dolente" della settimana, legata alla lettura: ho terminato da un paio di giorni La ragazza dal cuore d'acciaio, uno dei pochi Lansdale che ancora mancavano alla mia lista, e devo ammettere con rammarico di essermi trovato di fronte al romanzo più debole del vecchio Joe. Nonostante, infatti, un protagonista sulla carta perfetto per il sottoscritto - reduce di guerra, tendenzialmente alcolizzato, donnaiolo e casinista -, Cason Statler - già visto in un paio di occasioni come ospite nella saga di Hap e Leonard - e la presenza dello squilibrato Booger - anch'egli coprotagonista del recente Honky Tonk Samurai -, ho trovato La ragazza dal cuore d'acciaio spento e lento, rispetto allo standard ironico, fresco e rapido del romanziere texano, a tratti perfino moralista per bocca del suo main charachter. Niente di abbastanza grave da incrinare il rapporto con uno dei favoriti del Saloon, ma senza dubbio una parziale delusione (due bicchieri).
Il Cinema, invece, ha finito per regalarmi una settimana di discrete soddisfazioni: considerato che il suo precedente era il decisamente sopravvalutato Oculus, il nuovo lavoro di Flanagan, Hush, home invasion arricchito dall'idea di una protagonista sordomuta in perenne necessità di un contatto visivo con il suo potenziale assassino, si è rivelato una sorpresa davvero niente male.
Grazie ad un ottimo ritmo, una violenza decisa ma non eccessiva - la sequenza della mano e della porta scorrevole è stata davvero un bel pugno nello stomaco -, soluzioni interessanti - le ipotesi della protagonista a proposito delle differenti vie di fuga - ed un minutaggio adeguato la visione scorre davvero alla grande, incassando solo qualche colpo nel finale a causa delle concessioni che, di norma, in questo tipo di pellicole vengono autorizzate rispetto alla distribuzione ed al grande pubblico: peccati veniali, comunque, per un lavoro che si propone come uno dei riferimenti dell'horror/thriller di questo inizio estate (due bicchieri e mezzo).
Pur cambiando l'ordine degli addendi ed accelerando su ironia e splatter, la sorpresa resta la costante anche per Manuale scout per l'apocalisse zombie, recuperato quasi per caso con il sospetto che si potesse trattare di una merda fumante buona per la visione in sala del weekend di Ferragosto e rivelatosi, invece, un ibrido divertentissimo e spassoso di Shaun of the dead, Zombieland e I Goonies, con un Tye Sheridan a farla da padrone ed una Sarah Dumont a rompere qualsiasi indugio nel pubblico maschile: nonostante il lavoro di Landon sia clamorosamente derivativo, passaggi come quello della citazione a Britney Spears o del "si sta rompendo il cazzo" assurgono senza colpo ferire a potenziali scene cult dell'anno, pronti ad andare a braccetto con un elogio degli outsiders adolescenti degno degli anni ottanta, un ritmo veloce ed una colonna sonora assolutamente perfetta.
Un film perfetto per la stagione, per i ragazzini in cerca di conferme e per gli adulti che ricordano con affetto il loro periodo di lotta adolescenziale per emergere rispetto a tutti quelli che si trovavano, per un motivo o per un altro, con la pappa pronta e che poi, di fronte alla vita vissuta, hanno finito per soccombere, o diventare zombies (due bicchieri e mezzo).
Chiudo in bellezza, sempre nello spirito eighties, con Midnight Special, nuovo film dell'amatissimo da queste parti Jeff Nichols, che riprende il discorso iniziato con lo splendido Take Shelter mescolando fantascienza, famiglia e road movie appoggiandosi alle garanzie Michael Shannon e Kirsten Dunst e ad un eccezionalmente in parte Joel Edgerton per raccontare la metafora del superamento di una perdita devastante come quella di un figlio: un film che, probabilmente, ad una prima visione - o ad una superficiale - rischia di apparire meno potente di quanto non sia in realtà, e che non solo conferma il talento del suo autore - colpevole, forse, soltanto di un paio di passaggi di sceneggiatura un pò troppo tagliati con l'accetta -, ma grazie ad una fotografia pazzesca e a riprese splendide porta lo spettatore all'interno di un dramma affrontato con determinazione, coraggio ed una dose di Fede da fare invidia perfino ad un miscredente convinto come questo vecchio cowboy.
In questo caso il mio consiglio è montare senza troppi pensieri sui sedili della vettura condotta in modo forse a tratti sconsiderato da Nichols, gettare ogni pregiudizio ed aprire il cuore ad una vera e propria rivelazione (tre bicchieri).
Non c'entra invece nulla con il resto, ma data la perfezione tecnica e lo script non potevo esimermi: in questi giorni, con Julez, abbiamo completato Uncharted 4, conferma clamorosa del valore cinematografico che i videogiochi stanno acquistando titolo dopo titolo: la saga di Nathan Drake non ha nulla da invidiare a quella di Indiana Jones, e pur non avendo un corrispettivo su grande schermo, andrebbe gustata dal primo all'ultimo secondo.





MrFord

venerdì 22 luglio 2016

Bomber (Michele Lupo, Italia, 1982, 101')

 


E' davvero curioso che il mio primo post "lungo" dopo l'interruzione di programmazione estiva sia legato ad uno dei film che ho più amato da bambino e cui sono legato maggiormente rispetto alla mitica figura di Bud Spencer, protagonista di decine e decine di visioni sul divano di casa di mio nonno: la scomparsa dell'atleta ed attore che ha rappresentato l'immagine perfetta del "gigante buono" per il Cinema popolare italiano è stata un'occasione speciale anche per tanti di noi nella blogosfera, legati indissolubilmente alla sua figura ed alla portata dei cazzotti che sferrava tra una mangiata epocale e l'altra.
Bomber, nato nel periodo d'oro della saga di Rocky e, di fatto, versione di serie molto b della stessa, in bilico tra l'umorismo da scuola media - che ancora oggi mi fa sbellicare - di Jerry Calà, sequenze mitiche come quella del ballo tirolese ed una malinconia di fondo legata al passato del protagonista interpretato dal vecchio Bud - ricordo il magone delle prime visioni al pensiero delle mani fatte spezzare per garantire la sconfitta a chiunque si ponesse sul cammino del poco sopportabile Rosco Dunn -, è uno di quei film cui non potrò mai non voler bene a prescindere dal suo valore tecnico - bassino, occorre ammetterlo -, di quelli che sei i voti si misurassero con il cuore rischierebbe i quattro bicchieri e tutti a casa, andando fiero di ogni suo aspetto, dalla colonna sonora ai piatti preparati dalla Gegia, dalla parabola del giovane Giorgio, protetto di Bud, al finalone in trionfo con vendetta menata a suon di pugni.
 
 
In un certo senso, cullarsi in visioni di questo tipo è un pò come azionare una macchina del tempo in grado di riportarci ad un'epoca in cui non c'erano troppe domande o sfumature, e le cose apparivano - forse anche per l'età che avevo allora - infinitamente più semplici.
Peccato che, così come per Bud Spencer, anche di Bomber, purtroppo, non se ne fanno più, e per quanto naif ed ingenuo possa apparire agli occhi smaliziati dei figli del Nuovo Millennio, sarò fiero di mostrarlo, un giorno, ai Fordini, sperando che l'esempio del fu Carlo Pedersoli possa essere per loro quello che è stato anche per il loro vecchio.
Un esempio di genuina semplicità, burbera bontà, tanto cuore ed una forza sovrumana data non tanto dalla stazza - comunque notevole -, quanto dalla capacità di raccontare storie d'altri tempi, in cui a vincere erano i buoni e tutti i torti potevano essere raddrizzati a tavola o, al massimo, con una bella scazzottata digestiva.
Altri tempi, altri eroi.
Ma eterno Bud.




MrFord
 
 
 
 
Partecipano alla scazzottata con il vecchio cowboy ed il vecchio Bud anche:
 
Combinazione Casuale - Lo chiamavano Buldozer
Non c'è paragone - Pari e dispari + Altrimenti ci arrabbiamo
Cuore di celluloide - Lo chiamavano Trinità
Director's Cult - Io sto con gli ippopotami
GiocoMagazzino - Il soldato di ventura
In Central Perk - Cantando dietro i paraventi
Solaris - I due superpiedi quasi piatti
Il Bollalmanacco - Non c'è due senza quattro

giovedì 21 luglio 2016

Thursday's child

La trama (con parole mie): prosegue l'estate, ed entrati finalmente in periodo di vacanza, anche i film in sala diminuiscono di numero regalando un pò di riposo al sottoscritto - in totale clima lebowskiano - ed al suo rivale Cannibal Kid, che invece di pensare al mare, all'alcool e alle donne continua ad immaginarsi una sorta di bambino cresciuto.
Speriamo che, prima o poi, possa affrontare la realtà. Nel frattempo, speriamo anche che i film in questione non ci deludano troppo.


"Piuttosto che essere sostenuto da Cannibale, cambio lavoro!"
Star Trek Beyond

"Quella che vedi è la forma di vita aliena che chiamiamo Cannibal Kid." "Ammazza, quanto è terrificante!"
Cannibal dice: Nerdata sci-fi senza speranze per tutti i Ford là fuori nello spazio. Io mi sono visto giusto il primo capitolo del reboot di J.J. Abrams, che non era nemmeno malaccio, però poi non ce l'ho fatta ad andare beyond.
James Ford, tu comunque mi fai schi-fi, mi fai! :)
Ford dice: ficata spaziale tamarra e rispettosa della grande tradizione seventies ed eighties che prosegue il reboot avviato dai due ottimi episodi firmati J. J. Abrams e che, già lo so, sarà detestata da tutti i radical come Cannibal. Ovviamente cercherò di vederlo il prima possibile, nella speranza che possa, chissà, inaugurare il ritorno, alla fine dell'estate, ad un eventuale White Russian di nuovo quotidiano.



Mr. Cobbler e la bottega magica

"Caro Cannibal, sono pronto a farti le scarpe!"
Cannibal dice: Lo spernacchiatissimo Adam Sandler a me sta simpatico e i suoi film, belli o spesso brutti che siano, me li sparo sempre volentieri. Questo non mi ispira troppo, però sempre meglio che vedere l'imminente film “Mr. Ford e la bottega che sta per chiudere”, la storia del suo ormai quasi pensionato saloon WhiteRussian.
Ford dice: Sandler mi sta simpatico, nonostante tutto, eppure la mia voglia di vedere questo film è la stessa che di dare ascolto ai consigli cinematografici del mio rivale, che ad ogni anno che passa si fanno sempre più assurdi.



Quel venerdì 30 dicembre

"Forse truccandoti riesco a farti diventare orribile quanto Katniss Kid!"
Cannibal dice: Che succede venerdì 30 dicembre?
Non mi interessa scoprirlo mai, e di sicuro non in pieno luglio.
Ford dice: il titolo perfetto per un'uscita in piena estate.
Ne riparliamo in inverno.



Top Cat e i gatti combinaguai

"Cannibal, tu sì che mi capisci!"
Cannibal dice: Il sequel, o forse il prequel di Top Cat.
E che catzo è Top Cat?

Ford dice: un film che mi dice ancora meno di quello del trenta dicembre. O di uno qualsiasi tra quelli osannati da Cannibal.


lunedì 18 luglio 2016

Saloon's Bullettin #1


E' davvero curioso, oserei dire rilassante, iniziare a scrivere questa rubrica "corale" dopo anni di post quotidiani strutturati e precisi.
E devo ammettere anche di essermi goduto non poco questa prima settimana da "part time", libero dal quasi obbligo di vedere più film possibili per tenere il passo con il blog, o di scrivere la recensione prima che la memoria cominci ad impedire di andare oltre la decina di righe, soprattutto per i titoli che hanno finito per non coinvolgere particolarmente, prendendomi serate senza programmi, in famiglia o semplicemente passate rilassando il cervello tra PES ed Uncharted 4 - so che ormai sarà luglio, ma quando scrivo queste righe siamo ancora sul finire di maggio -.
Questo nuovo corso, però, non intacca la passione per il grande e piccolo schermo del sottoscritto, come sempre pronto a godersi una visione "sicura" o sperimentare in territori inesplorati: in questo senso ha esordito sugli schermi del Saloon House of cards, incensatissima produzione Netflix che seziona l'ambiente politico USA sorretta da una splendida coppia di protagonisti in forma smagliante, Kevin Spacey e Robin Wright, prodotta da David Fincher - che ne firma il pilota -, confezionata impeccabilmente e nonostante un argomento non propriamente popolare da queste parti in grado di catturare dal primo all'ultimo episodio. 
A stemperare il tono serioso e le ombre dei corridoi del potere, un main charachter sornione e figlio di puttana a mille al quale, però, è impossibile non affezionarsi, anche grazie all'ottima idea di renderlo parzialmente metacinematografico e pronto al dialogo con il pubblico attraverso l'occhio della macchina da presa (tre bicchieri).
Una certezza, invece, è stata il recupero di Assassins, pellicola che trasuda anni novanta firmata da Richard Donner entrata a far parte dell'operazione iniziata a cavallo tra i Globes e gli Oscar che sta vedendo il sottoscritto recuperare tutti i film con protagonista Stallone che ancora, per un misterioso motivo o per un altro, non avevo ancora visto: con Banderas a fare da spalla al mitico Sly ed un'insolita e giovane Julienne Moore nel ruolo della bella da salvare di turno, il film diverte e scorre, ma senza dubbio non è certo memorabile neppure per un fan hardcore di Sly come il sottoscritto, patendo tantissimo la cornice nineties e l'usura del tempo, oltre ad una mancanza generale di ironia che ingessa soprattutto il Silvestrone, che ai tempi non doveva aver ancora capito l'importanza delle risate anche negli action (un bicchiere e mezzo).
Una piacevole sorpresa, invece, è stata Daddy's Home, commedia da padri più o meno fighi e più o meno presenti per tutta la famiglia con protagonisti Marc Wahlberg e Will Ferrell, che in coppia, così come ne I poliziotti di riserva, funzionano e divertono sempre parecchio.
Il confronto tra il patrigno preciso e sempre pronto ad ascoltare ed aiutare ma impacciato e sfigatone ed il padre naturale supercool, palestrato, in grado di compiere qualsiasi impresa e dell'incontro tra i lati positivi e negativi degli stessi, per quanto ovviamente risibile da un punto di vista prettamente cinematografico, è piacevole e godibilissimo, pronto a regalare almeno tre o quattro passaggi già cult al Saloon ed un finale - che spero conduca ad un sequel - con apparizione di John Cena che vale da sola la visione.
Padri, figli, tamarrate e pane e salame. Non potrei chiedere di meglio (due bicchieri).





MrFord


venerdì 15 luglio 2016

Nizza


Difficilmente, da queste parti, si parla di attualità.
Ho sempre preferito tenere politica, cronaca e vita di tutti i giorni fuori dal Saloon, quasi per imitare la magia operata dal Cinema quando, in sala, restano solo il potere dello schermo e delle sue storie a portarci via, in un altro mondo, da un'altra parte.
Eppure, ieri sera, ho sentito qualcosa, una pulsione che non era stata così forte rispetto ad alcuno degli attentati terroristici operati in Francia, Belgio e Turchia negli ultimi mesi.
Non riesco a spiegarmi se questa pulsione sia mossa dal fatto che, ormai, questi atti di follia si manifestino quasi come scene di film, quegli action che tanto amo all'interno dei quali arriva sempre l'eroe indistruttibile a fare il culo a strisce ai cattivi di turno e che sono un modo naif e molto semplice di filtrare la realtà ed i suoi problemi, oppure se è perchè sia avvenuto nel giorno che, storicamente - essere francesi oppure no conta relativamente - ricorda Libertà, Uguaglianza, Fraternità.
Non mi è mai capitato di avere paura di questo tipo di cose - forse ho sempre pensato che sarebbe stato come darla vinta a chi vuole vivere nel terrore -, e fin dai tempi dell'undici settembre duemilauno non ho mai sostenuto chi ha predicato la violenza e l'odio come risposte - in fondo, non possono che alimentare il succitato odio -: ho sempre cercato di andare oltre, di non pensare che l'arabo accanto a me in metropolitana fosse pronto a farsi saltare o ad aprire il fuoco con un'arma, o preferire restare a casa, piuttosto che prendere un aereo e scoprire un altro pezzo di mondo.
Ieri sera, invece, il primo pensiero è andato ad Alessandro Leone e Rebecca Demetra, che io sogno possano crescere e scoprire proprio il mondo, magari andare a studiare o lavorare all'estero in modo da avere una scusa per seguirli: i loro occhi sono pieni di curiosità e delle magia che solo i bambini regalano alle cose, occhi innocenti che non hanno ancora conosciuto le tonnellate di merda che la vita mette di fronte a tutti noi, a chi più e a chi meno.
E ho dovuto fare uno sforzo razionale sovrumano per non lasciarmi travolgere dall'istinto di voler combattere questa massa di stronzi e l'odio che riescono a scatenare in un'altra massa di stronzi - che ora alle presidenziali americane correrà a votare per Trump facendone un nuovo Bush, o darà voce ai LePen o ai Salvini qui nel Vecchio Continente - con le loro stesse armi, per non avere paura che un giorno i Fordini possano trovarsi da qualche parte sulla Terra, pronti a partire o a tornare, a festeggiare o semplicemente a godersi la vita, e qualche sacco di merda con in testa un pericoloso mix di follia ed ignoranza possa togliere loro tutto quello che hanno.
Al lavoro, uno dei ragazzi che si occupa della sicurezza è senegalese, musulmano osservante e praticante, una delle persone più fedeli - nel senso religioso del termine - che abbia mai conosciuto, sempre pronto a sorridere, a giocare con i bambini e a dichiarare che la violenza - verbale e fisica - sia una delle assurdità più grandi del mondo: non l'ho mai visto, effettivamente, in questi anni, una sola volta anche solo irritato.
Ricordo che, ai tempi degli attentati in Belgio, mi disse di essere sconcertato, perchè chi manovra questi killer e riempie loro la testa di bugie non solo non conosce il Corano, ma della religione e dei precetti che la stessa vorrebbe fossero seguiti non sa nulla: e lui per primo, che crede eccome, non rinuncerebbe mai alla sua vita per qualcosa che, detto sempre da credente, non sa neppure se esista davvero.
Dice sempre che ama vivere, proprio come me.
E forse, chissà, è questa la risposta.
Amare la vita come se si fosse bambini, spalancare gli occhi e la mente, scoprire il mondo, i suoi confini e le sue varietà, confrontarsi fieri con la paura e l'ignoranza e l'odio, e non distogliere mai lo sguardo: l'uomo è assurdo e crudele, ma anche capace di atti di coraggio, di fede e d'amore straordinari.
Io non credo debba esserci nulla di straordinario, nel vivere.
Perchè vivere è già straordinario.
Ed io voglio vivere. Voglio che i miei figli vivano.
Nessuno potrà prevedere nulla - del resto le casualità ed il destino sono sempre beffardi e "lostiani" -, nessuno può sapere nulla - ed in questo, sono felice di essere un ateo miscredente -, nessuno, da una parte o dall'altra delle barricate di questa guerra sempre più assurda, potrà costringermi con l'odio, la paura, l'ignoranza e la violenza,  di vivere e godere della vita quanto più mi sarà possibile.
E spero di poter insegnare questo, ai miei figli.
E quando avvenimenti come quelli di Nizza scuotono le coscienze, più che rifugiarsi in hashtag e catene su Facebook, pensare che negli occhi dei bambini, curiosi e vivi, e nell'esempio di chi ha trovato una risposta per affrontare queste domande - da Gandhi a Falcone e Borsellino - c'è già tutto quello di cui abbiamo bisogno per superare l'ennesima prova con la quale la parte peggiore della nostra umanità ci mette a confronto.
Qualche hanno fa, nella splendida serie Friday Night Lights, tutta americana, con Julez ci emozionammo ascoltando un motto che mai come oggi sento adatto alla situazione: "Clear eyes, full hearts, can't lose".
Gli occhi ed i cuori di chi vuole vivere.
Gli occhi di chi ha già vinto.
Nonostante il dolore, nonostante la paura, nonostante l'odio.




MrFord

giovedì 14 luglio 2016

Thursday's child

La trama (con parole mie): prosegue la cavalcata dell'estate in sala, e con lei quella della rubrica tenuta dal sottoscritto e dal suo rivale di sempre, Cannibal Kid, pronta a resistere alla calura, alla pigrizia ed ai cambiamenti in atto soprattutto qui al Saloon.
La qualità delle proposte riuscirà ad essere abbastanza interessante, però, da convincermi a tornare al vecchio format con l'autunno oppure continuerò su questa strada sperando di avere abbastanza pazienza da giungere al momento in cui anche il mio nemico numero uno deciderà di ritirarsi, lasciandomi libero di fare lo stesso?
La risposta, come sempre, alla settima arte.


"Così quelli sono Ford e Cannibal: dal vivo sono anche peggio di quanto immaginassi."
The Legend of Tarzan

"Mi dispiace, Tarzan: sono già promessa a quello scimmione di Ford!"

Cannibal dice: Il biopic più o meno autorizzato sulla vita di Ford, uomo che ha lasciato la giungla per dedicarsi a una brillante (?) carriera di blogger in una moderna società a cui non appartiene. Ce la farà ad ambientarsi allo spietato mondo della blogosfera, in mezzo a gentaccia ipertecnologizzata come Cannibal Kid, o sarà costretto ad abbandonare il suo sempre più desolato WhiteRussian per sempre?
Per quanto la storia di Ford mi possa interessare (come no?), io comunque lo guarderò unicamente per Margot Robbie.
Ford dice: la storia di un selvaggio giunto a confronto con la pessima realtà apparentemente avanzata dell'umanità. Un po' il confronto tra Ford e Cannibal Kid e tra White Russian e Pensieri Cannibali.




Cell

"Te l'avevo detto, di non guardare un film consigliato da Cannibal: quella è roba mortale!"
Cannibal dice: Filmetto molto modesto che ho già visto e che è talmente modesto da non avermi manco ispirato una recensione. Devo però dire che, per quanto brutto, mi aspettavo persino di peggio e invece, al confronto di alcune puntate di The Walking Dead cui finisce per somigliare, non è nemmeno troppo terribile. Sarà che avevo delle aspettative bassissime, come quando mi appresto a leggere un nuovo, e ormai per fortuna sempre più raro, post fordiano.
Ford dice: film che tutti hanno massacrato e che ancora devo guardare, probabilmente spinto proprio dalla sua uscita italiana.
Certo, considerato il nuovo format del blog, finirò per parlarne tra qualche settimana, ma poco importa. Ormai l'approccio lebowskiano regna sovrano al Saloon.



Una spia e mezzo

"Scusa, Ford: so che volevi passare una serata solo con me, ma Kevin ha guardato un film consigliato da Cannibal prima che uscissi, e si è sentito male."
Cannibal dice: Da una parte un film action con Dwayne “The Rock” Johnson, l'uomo per cui Ford non esiterebbe a mollare la moglie su due piedi oggi stesso. Dall'altra una commedia cazzara cannibale con Kevin Hart, una specie di nuovo Eddie Murphy. L'unione di questi due universi potrebbe portare a una cazzatona gigantesca, in grado però di divertire entrambi i peggiori blogger che Internet abbia mai conosciuto.
Ford dice: nonostante Kevin Hart mi ispiri quanto una maratona di film radical suggeriti e sponsorizzati dal mio rivale Cannibal, la presenza di The Rock vale da sola la visione, in rigorosa tenuta - anche mentale - estiva.



Sneezing Baby Panda

"Mi dispiace, piccolo panda: non posso metterti in gabbia con Ford e Cannibal. Sono animali troppo pericolosi."
Cannibal dice: MA CHE CA**O E' 'STA MER*ATA CLAMOROSA?
Un film ispirato a un video di un panda che starnutisce diventato virale su YouTube?
Non so, vogliamo fare anche un film dedicato a Ford che fa la cacca la mattina?
Ford dice: non posso credere che qualcuno possa aver prodotto un film di questo genere.
Penso che potrei addirittura preferire un documentario sulle illusioni di giovinezza di Cannibal. Ed è tutto dire.



Bastille Day – Il colpo del secolo

"Sei sicuro di voler far guidare Ford!? Personalmente, vorrei arrivare vivo alla fine delle riprese!"
Cannibal dice: Altra fordianata di una settimana ahinoi troppo fordiana per essere vera e invece è drammaticamente vera. Il mio blogger magari dirà che non è un vero action, solo perché non ci sono i suoi amorucci Stallone, Schwarzy e quegli altri attori incapaci di cui ora non ricordo manco più il nome, ma alla fine zitto zitto se lo guarderà lo stesso. D'altra parte lui è il pollo del secolo.
Ford dice: fordianata clamorosa che, per quanto non all'altezza degli action che mi hanno cresciuto, sono sicuro regalerà più soddisfazione di tutti i Cannibal-teen movies che usciranno nel corso dell'estate.
Appena possibile, me lo schiafferò con piacere.



D.A.D.

"Katniss Kid, Ford ti ha picchiato troppo forte anche questa volta!?"
Cannibal dice: A dispetto del titolo non è un film dedicato all'uomo che si crede il miglior padre del mondo, ovvero Puff Daddy Fordy, ma la storia di 19 persone che si nascondono in un buco in fuga da un nemico sconosciuto. Uno spunto inquietante, certo, ma credo sarebbe stato più inquietante un film dedicato a F.O.R.D.A.D..
Ford dice: film dallo spunto inquietante che, però, non mi attrae particolarmente. Sarà che avrei preferito un documentario sulle imprese che deve compiere un padre per fare il pendolare e riuscire a vedere i figli al mare nonostante le difficoltà imposte dal posto di lavoro.
O un altro con protagonista Cannibal, sepolto da qualche parte insieme ad un gruppo di wrestlers inferociti dal sottoscritto.


mercoledì 13 luglio 2016

Euro 2016: la finale


Domenica sera è andata in scena allo Stade de France di Saint Denis la finale di Euro 2016, competizione calcistica che ha visto confrontarsi ventiquattro nazionali nel corso di un mese di partite, sorprese, polemiche e tormentoni di ogni genere, dall'haka stile geyser diventato ormai virale dei giocatori islandesi al tiro al bersaglio sul nostrano Pellè dopo il rigore sbagliato contro la Germania ai quarti di finale.
Di fronte, il Portogallo ancora in cerca di una grande affermazione internazionale di Cristiano Ronaldo - al suo quarto Europeo - e la rinnovata, giovane e multietnica Francia di Deshamps, forse la formazione più "simpatica" dei nostri cugini ed eterni rivali d'oltralpe da trent'anni a questa parte.
Considerati i due percorsi, almeno sulla carta non c'era partita: Francia molto più prolifica, più tecnica, semplicemente più forte, sostenuta da un Griezmann - capocannoniere del torneo - in grandissimo spolvero, Portogallo più contenuto e contenitivo, ripescato tra le migliori terze e capace di vincere entro i novanta minuti soltanto in semifinale contro il Galles.
Nessuna delle due era particolarmente favorita alla vigilia della manifestazione, e nessuna delle due ha mostrato cose clamorose, ma senza dubbio i Blues partivano - da padroni di casa, come se non bastasse - nettamente in vantaggio rispetto agli avversari.
E dev'essere quello che hanno pensato tifosi e giocatori anche e soprattutto quando, a seguito di un'entrataccia di Payet - una delle sorprese dell'Europeo - all'ottavo minuto, Cristiano Ronaldo, capitano del Portogallo ed uno dei giocatori più attesi della partita, dopo un quarto d'ora di inutili tentativi, si arrende uscendo in barella, sostituito dall'ex bidone Quaresma.




Lo ammetto, l'ho pensato anch'io. Simpatizzando per i lusitani, ho temuto che si sarebbe ripetuta una storia come quella del quarto di finale che ha visto proprio la Francia spezzare il sogno dell'Islanda.
E invece no, come direbbe il Lucarelli dei tempi d'oro di Blu Notte.
Perchè non solo i ragazzi in rosso si compattano e non perdono la calma, imbrigliando una Francia abulica che, fatta eccezione per un colpo di testa pazzesco di Griezmann e le giocate di Sissoko non mostra nulla di quanto portato in campo contro la Germania, ma attendono, da buoni nostalgici a ritmo di fado, il momento propizio.
Un momento che si può riassumere in due eventi: il palo di Gignac a termine di un'azione splendida che ha impedito alla Francia di andare in vantaggio e l'ingresso in campo del semisconosciuto Eder - che, accenti a parte, condivide il cognome con il nostro attaccante -, pronto a cambiare la partita prima interpretando alla grande il ruolo di boa centrale e riferimento offensivo per i compagni come sponda, dunque tirando fuori dal cilindro un gol che, probabilmente, resterà il più importante della sua carriera.




A conti fatti, per quanto non fosse certo tra le mie squadre preferite, sono contento per il Portogallo: è il primo trionfo internazionale per una squadra da sempre presente nelle fasi finali di queste competizioni eppure sempre perdente, in questo caso ennesima dimostrazione che, in questo tipo di tornei, contano più coesione e determinazione che non spettacolo o tecnica, e la consacrazione definitiva di Cristiano Ronaldo, che potrà non essere simpatico - anche se ho apprezzato molto il suo invito alla vedova di Borgonovo, che quelli della mia generazione ben ricorderanno come uno dei primi calciatori a testimoniare il dramma della SLA, per la finale - ma che, se rapportato al suo eterno rivale Messi, dimostra ancora una volta un carisma ed un carattere che la Pulce può solo sognare.
Dalla rabbia e le lacrime per l'infortunio agli incitamenti ai compagni nel corso dei supplementari a bordo campo fino alla gioia incontenibile per la vittoria, si può dire che CR7 abbia vinto anche e forse più fuori che non dentro al campo.
Ora non ci resta che attendere due anni, e scoprire cosa accadrà quando i Mondiali torneranno a far parlare di calcio una volta ancora questo vecchio cowboy.




MrFord

venerdì 8 luglio 2016

Euro 2016: semifinali


L'Europeo delle sorprese e delle polemiche, delle conferme e delle emozioni, di questo duemilasedici, è giunto a ridosso del suo atto finale: ieri e l'altroieri sera, infatti, si sono giocate le due semifinali, che hanno decretato quali saranno, domenica, le squadre che si giocheranno il titolo continentale.
Il primo dei due match ha visto il Portogallo di Cristiano Ronaldo non solo aggiudicarsi la prima vittoria entro i novanta minuti dall'inizio del suo Europeo, ma anche porre fine alla seconda favola della competizione, quella di un Galles troppo limitato tecnicamente - Bale escluso - rispetto ai suoi avversari, reso più debole dall'assenza della spalla di quest'ultimo - Ramsey "Bolton", così ribattezzato in onore di uno dei charachters più importanti delle ultime stagioni di Game of thrones dal sottoscritto - e letteralmente messo in ginocchio da un uno/due che in tre minuti non solo ha deciso la partita come un fulmine a ciel sereno o una sveglia improvvisa con una secchiata di acqua gelata, ma ha di fatto distrutto le speranze dei gallesi, che non sono più stati in grado di reagire - sempre Bale escluso -.
Personalmente non stravedo per il Portogallo, e non mi è parso per nulla una squadra da finale, ma il calcio è anche questo, e non mi dispiace il fatto che Cristiano Ronaldo riesca dove il suo eterno rivale Messi ha fallito, anche perchè, valori tecnici a parte, tra i due ho sempre preferito CR7, senz'altro più carismatico rispetto alla Pulce nonchè trascinatore dei suoi in questa semifinale, avendo realizzato uno splendido gol di testa e propiziato la rete di Nani poco dopo.
 
 

 


 
Ma evidentemente l'exploit di Ronaldo non doveva restare l'unico, in questo penultimo atto dell'Europeo: nella seconda semifinale, infatti, la Francia supera i Campioni del Mondo della Germania con una doppietta del capocannoniere attuale della rassegna, Griezmann, che finalizza alla grande le occasioni costruite per lui dai compagni - su tutti Pogba, partito nel mirino dei giornalisti in questo torneo e cresciuto partita dopo partita: il centrocampista della Juventus, che chissà per quanto resterà tale, è uno dei talenti più interessanti del calcio continentale - e porta i Blues a giocarsi la vittoria contro CR7 e compagni.
La Germania torna dunque a casa avendo in un certo senso peccato di superbia ed essendo stata incapace, nonostante la grande organizzazione di squadra, di chiudere le partite - la mancanza di un finalizzatore come Griezmann ha pesato tantissimo sulla resa complessima dei panzer, che ieri sera sono stati strabordanti nel primo tempo ed hanno dominato sul possesso palla, eppure, probabilmente scioccati dal vantaggio francese giunto a sorpresa proprio a ridosso del finale del primo tempo, non sono più riusciti a riprendersi -, mentre la Francia, così come capita a volte in questi tornei - ed è accaduto anche al Portogallo - ha avuto dalla sua anche il fattore culo, determinante per avere la spinta giusta.
Di norma e quasi per contratto, considerate soprattutto le mie esperienze di vita in terra d'oltralpe, detesto i francesi e spero sempre che i cugini transalpini facciano la fine dei polli spennati, eppure devo ammettere che questa compagine giovane e fresca è riuscita in qualche modo a conquistarmi, allontanando lo spettro dell'antipatia dei vari Platini e Zidane: non saprei, dunque, da quale parte schierarmi in vista di domenica, e nel dubbio mi contento di sperare che Ronaldo e Griezmann guidino le rispettive squadre con un'altra grande notte da fenomeni.
In questo modo, mi parrà di aver vinto comunque.
 
 
 
 
MrFord

giovedì 7 luglio 2016

Thursday's child

La trama (con parole mie): la distribuzione italiana, come tutti noi sappiamo, pare un mondo a parte rispetto a quelle del resto del mondo. Per questa settimana di piena estate, infatti, nelle nostre sale arriveranno in blocco titoli risalenti ad almeno un anno fa, che molti di noi della blogosfera abbiamo in qualche altro modo già visto.
Purtroppo da queste parti si è già visto anche Cannibal Kid, che continua ad infestare la qui presente rubrica con i suoi commenti radical e poco graditi.


"Scusa, Ford, non volevo followare Cannibal Kid. Perdonami!"


It Follows

"Non lo vedo un film suggerito da Cannibal, neanche se mi legate!"
Cannibal dice: Uno degli horror più affascinanti degli ultimi anni, checché ne dica quel fifone di Mr. Ford, arriva finalmente nei cinema italiani. Se ancora non l'avete visto, fatelo! E intanto followate pure la mia recensione, vecchia ma non ancora andata in malora come quella del mio rivale: http://www.pensiericannibali.com/2015/05/it-follows-ce-una-roba-che-mi-segue.html
Ford dice: uno degli horror più sopravvalutati degli ultimi anni, tecnicamente ineccepibile ma freddo ed assolutamente lontano dal fare qualsiasi paura.
Dunque, prima di followare esaltati radical come Cannibal, leggete pure la mia recensione decisamente più equilibrata: http://whiterussiancinema.blogspot.it/2015/06/it-follows.html




Tom à la ferme

"Che birra sciapa! Era meglio se ordinavo un White Russian!"

Cannibal dice: E a proposito di filmoni che nelle nostre sale arrivano con un “leggero” ritardo, e che difficilmente Ford può capire, ecco un nuovo lavoro del giovane fenomeno Xavier Dolan. Non il suo top, però una pellicola singolare e da non perdere. Spazio rece: http://www.pensiericannibali.com/2014/06/tom-la-ferme-e-statte-un-po-ferm.html
Ford dice: colpevolmente, e per timore di incontrare delusioni terribili, non ho ancora visto alcun film del giovane fenomeno Dolan. Senza dubbio presto rimedierò, nel frattempo vado con i piedi di piombo considerata l'esaltazione del mio rivale per il buon Xavier.



The Zero Theorem

"Vai in vacanza come Ford!?" "Certo, non ho alcuna intenzione di scrivere alcun post!"

Cannibal dice: Non c'è due senza tre. Così come non c'è post riuscito di Ford senza il contributo di Cannibal. Oltre a It Follows e a Tom à la ferme arriva un'altra pellicola originale, in uscita in Italia in clamoroso ritardo e poco adatta ai Ford: The Zero Theorem di Terry Gilliam. Pure questa già recensita da Pensieri Cannibali, che d'altra parte è troppo più avanti di WhiteRussian: http://www.pensiericannibali.com/2014/08/the-zero-theorem-il-teorema-di-renato.html
Ford dice: io adoro Terry Gilliam. Dai tempi dei Monty Python. Quando ebbi oltretutto l'occasione di stringergli la mano fu davvero easy e pane e salame. Eppure la delusione per quella schifezza abominevole di Tideland è ancora una ferita aperta.
Per questo ho titubato all'idea di guardare The Zero Theorem, che però a questo punto mi toccherà recuperare per dovere di cronaca.



Tartarughe Ninja – Fuori dall'ombra

"Quello è Cannibal!? Per gonfiarlo bastava anche solo uno di noi!"

Cannibal dice: Il precedente film sui Turtles a sorpresa non mi era spiaciuto (http://www.pensiericannibali.com/2014/11/quattro-tartarughe-ninja-e-una-topa.html). Considerata la presenza di Megan Fox, nemmeno troppo a sorpresa...
Nonostante ciò, la voglia di vedere un suo sequel è estremamente bassa ma, per Megan e i suoi folgoranti pollici, uno sforzo lo potrei anche fare.
Ford dice: il primo reboot dedicato alla nuova versione delle Tartarughe Ninja non mi parve affatto male, ed in pieno spirito estivo spero presto di schiaffarmi questo sequel che mi pare sia abbastanza tamarro e sopra le righe da piacermi. Del resto, nel cast figura anche il wrestler WWE Sheamus.



Press – Storie di false verità

"Quei due blogger non sono ancora arrivati: e io chi intervisto adesso!?!?"

Cannibal dice: Pellicola italiana ambientata nel mondo dei media con protagonisti un giornalista e un cameraman. L'avrei vista, se solo avesse parlato di due blogger...
Ford dice: la falsa verità è che Cannibal sia un kid. Svelata questa, non mi pare ci sia altra materia per film di questo tipo.



Solo per il weekend

"Posso garantirlo: Cannibal Kid, in quanto a Cinema, è una capra!"

Cannibal dice: Uno di quei film amatorialeggianti che cercano di far credere che il cinema italiano se la passa male. Per fortuna, se ci si concentra sui titoli che meritano, il suo stato di salute è più che buono. Al contrario di quello di Ford, ormai sempre più perso nella sua demenza senile.
Ford dice: il Cinema italiano mi lascia quasi più dubbi di Cannibal Kid, dunque questo film verrà rimandato a quando sarò libero da impegni, lavoro e vacanze anche solo per un weekend. Cosa abbastanza improbabile, considerato tutto.



Toxic Jungle

"E quello sarebbe Cannibal? E chi lo vuole nella band!?!?"

Cannibal dice: Film argentino che sembra abbastanza rock'n'roll da meritarsi una visione. Alla faccia di Ford, un tempo tossico metallaro e groupie degli Iron Maiden che oggi invece considera un concerto dei noiosi Lukas Graham il massimo della trasgressione.
Ford dice: film che parrebbe interessante - come spesso accade con il Cinema argentino - ma che attenderò a vedere fino alla recensione del mio rivale, che potrebbe decidere le sorti dello stesso.
In caso di esaltazione da groupie di Peppa Kid, finirei per essere indeciso rispetto al vederlo per stroncarlo o fuggire a gambe levate.

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