sabato 13 febbraio 2016

Walking tall - A testa alta

Regia: Kevin Bray
Origine: USA
Anno: 2004
Durata: 86'






La trama (con parole mie): Chris Vaughn, ragazzone di provincia che ha abbandonato tutto per intraprendere una carriera militare nei corpi speciali, torna dopo otto anni nei luoghi in cui è cresciuto per ricominciare una vita normale, ritrovando i vecchi amici, i genitori, la sorella ed il piccolo nipote.
Peccato che la sua cittadina sia radicalmente cambiata, al posto della segheria che dava lavoro a molti degli abitanti è stato aperto un Casinò gestito dal vecchio compagno di scuola di Chris Jay Hamilton, ed attorno allo stesso fioriscano attività criminali che minacciano non solo la vita tranquilla dei locali, ma anche il loro futuro.
Quando Chris decide che le cose devono cambiare, finisce nel mirino di Hamilton e dei suoi sgherri, che dalla violenza agli agganci politici cercheranno in tutti i modi di fermarlo: peccato che Vaughn non abbia alcuna intenzione di abbassare la testa.










A volte, quando mi rendo conto di non avere mai visto alcuni action tamarri oltre misura, resto sconcertato di me stesso.
Ai tempi dell'uscita in sala di Walking tall - A testa alta, del resto, ero nel pieno del mio fervore radical-cinefilo, spinto solo ed esclusivamente dai Classici e dai titoli d'essai estremo e pronto, se non a rinnegare, a considerare i miei trascorsi da tamarro della settima arte come incidenti di percorso e poco altro: come se non bastasse, nonostante avessi ripreso a seguire il wrestling con una certa frequenza già dal duemiladue dopo un'interruzione di quasi dieci anni, la presenza di The Rock non risultava abbastanza per potermi convincere a recuperare un prodotto di questo genere, che cadde nel dimenticatoio e vi rimase fino a quando, non troppo tempo fa, il mio amico e collega Steve non strabuzzò gli occhi scoprendo che non l'avevo mai visto.
Inutile affermare che il recupero, soprattutto dopo i racconti del mio buddy e la visione del trailer, è stato fulmineo e ben più che godurioso: il lavoro assolutamente di grana grossa di Kevin Bray, infatti, pare un concentrato di tutto quello che di divertente, spassoso, sopra le righe e chiassoso poteva essere ritrovato in un qualsiasi prodotto di culto di questo filone nei miei adorati anni ottanta, dal protagonista invincibile ma ugualmente outsider a suo modo alla spalla comica - divertentissimo il folle Johnny Knoxville, al quale vorrò sempre bene per avere regalato al mondo Jackass -, dai valori a stelle e strisce del nostro eroe - Famiglia e rettitudine innaffiate di birra e mazzate - al livello stellare di stronzaggine del bad guy di turno - il Neil McDonaugh che ho imparato ad odiare con piacere anche in Justified, ben spalleggiato da Kevin Durand, che pare disegnato per i ruoli da sacco di merda -, con tanto di tutto è bene quello che finisce bene e fanciulla di turno ad incorniciare il prodotto finito.
Il buon The Rock - che, ai tempi, ancora si faceva accreditare come The Rock e non come Dwayne Johnson - riesce poi a combinarne davvero di tutti i colori: dal ritorno a casa in stile Rambo alla partita di football tra amici che mi ha riportato alla mente quella - mitica - di Sorvegliato speciale, dalla caduta alla resurrezione, dalle legnate - metaforiche e letterali - distribuite a mazzi ai cattivoni di turno - bellissima l'idea dell'asse come "accompagnatrice" - alla capacità di difendersi da solo anche in tribunale, dalle strade dove viene abbandonato e dato per morto all'ufficio dello sceriffo, in un turbine di energia e cazzotti che trascina neanche fossimo tutti tornati dodicenni e sognassimo di essere noi quel ragazzone pronto a rompere il culo a chiunque non faccia la cosa giusta.
Personalmente, oltre a voler correre immediatamente ad acquistare il bluray, non mi divertivo in questo modo dai tempi di Sly, Schwarzy, Van Damme, Willis, Russell e bella compagnia, tanto da rivedere nel The Rock di allora tutti loro a turno, ognuno con le proprie mosse e con le proprie specialità: questo perchè - ed è un grande merito - di fatto Walking tall racconta una storia fondamentalmente universale, che si adatta ad ogni genere ma trova la sua dimensione migliore in quello più larger than life di tutti quanti: l'action.
Potrete dunque facilmente immaginare quanto il sottoscritto ci si sia sentito a casa.




MrFord




"There has to a place for me
where I belong right now
I don't need a dynasty, a name to share, a heart to care
that's really old, then I'll be walking tall."
Lyle Lovett - "Walking tall" - 





14 commenti:

  1. Una tamarrata, dall'inizio alle fine. Con questo genere di film ho sempre avuto qualche difficoltà, ma A testa alta mi ha sempre divertito parecchio.

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    1. A testa alta è uno spasso davvero. Una scoperta fantastica per un appassionato di action come me.

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  2. Volevo recuperarlo da parecchio tempo, almeno mi hai preparato alla visione come si deve ;-) Cheers!

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  3. Solo due bicchierozzi, non vale la pena di inserirlo nel mio recuperone action! ;)

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    1. Sal, fidati di me: questo nel recuperone action sta da dio! Approvato dal vecchio Ford in persona! :)

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  4. Con tutta onestà vidi il film quando uscì e me lo ricordo piuttosto mediocre, ai tempi The Rock non era un buon attore come adesso, e lo dice uno che ama come te gli action senza fronzoli ;)

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    1. Io non l'avevo mai visto, e da amante dell'action me lo sono goduto senza ritegno. :)

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  5. Sanremo farà schifo, ma in confronto a 'sta roba è comunque manna dal cielo. :)

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    1. Lo dici solo perchè The Rock potrebbe presentare Sanremo e vincerlo allo stesso tempo! ;)

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  6. Se l'ho visto,sarà stato almeno 10 anni fa,al momento mi sfugge.Di solito di The rock non ci perdiamo nulla!!!!

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    1. Tra i film con il vecchio Dwayne, questo è uno di quelli secondo me più riusciti.
      In caso, recuperatelo!

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  7. Un The rock ancora un pelo acerbo, ma come sempre in parte. Bella tamarrata che si rivede sempre volentieri!

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    1. Verissimo, The Rock era ancora un pò a disagio di fronte alla macchina da presa, ma ragazzi, che tamarrata! Io mi sono divertito di brutto!

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