sabato 31 ottobre 2015

We're still here

Regia: Ted Geoghegan
Origine: USA
Anno:
2015
Durata:
84'
 





La trama (con parole mie): Anne e Paul Sacchetti, che hanno da pochissimo perso il loro unico figlio in un incidente d'auto, abbandonano la città per stabilirsi in una vecchia casa di campagna nel New England, pronti a ricominciare da capo. Quando, però, alcuni strani fenomeni uniti all'atmosfera che regna nel paese poco distante finiscono per inquietarli e spingerli a contattare i genitori dell'ex compagno di stanza del college del loro ragazzo, esperti in materia nell'ambito del sovrannaturale, la situazione precipita: la casa che hanno acquistato per ricominciare a vivere, infatti, è segnata da una maledizione legata alla prima famiglia che vi dimorò a metà dell'ottocento, e pare che, ogni trent'anni, la stessa richieda un tributo di sangue al mondo per poter tornare al silenzio.
Cosa accadrà, dunque, ai Sacchetti ed ai loro ospiti?










Guardandomi indietro, penso non saprei assolutamente quantificare il numero di film horror visti dalla prima adolescenza fino ad ora: potrei addirittura pensare che sia, numericamente, il genere che più ha visitato gli schermi delle varie incarnazioni di casa Ford fin dai miei primi passi nel mondo della settima arte, e da quelle notti d'estate a cavallo tra gli anni ottanta e novanta fino ai tentativi attuali di rimanere quantomeno lontanamente inquietato, gli esperimenti siano stati davvero innumerevoli, dallo slasher al quasi thriller, dal trash all'inquietudine esistenziale.
We are still here, prodotto low budget firmato dal semisconosciuto Ted Geoghegan, è giunto da queste parti spinto dalle recensioni più che lusinghiere firmate da colleghi affidabili come Bradipo e Lucia più che dalla fin troppo impietosa valutazione su Imdb, e nonostante lo scetticismo iniziale, grazie ad una ricostruzione splendidamente vintage - è ambientato nel settantanove, anno al quale sono ovviamente molto legato -, un citazionismo assolutamente non invasivo o spocchioso, interpreti amatissimi dai fan del genere - personalmente, ho trovato mitico Larry Fessender, che peraltro mostra una somiglianza non indifferente non solo con Jack Nicholson, ma anche con un mio zio acquisito - ed un paio di cambi di registro perfetti per evitare che lo spettatore perda interesse e che tutto risulti fin troppo banale finisce per risultare una delle cose più interessanti che l'horror abbia regalato ai suoi appassionati quest'anno, dimostrando quanto siano importanti passione e voglia di raccontare una storia a fronte di budget milionari o tecnicismi superflui.
Una visione a tempo perso, dunque, divenuta un richiamo a piccoli grandi cult come La casa nera, che ripercorre diversi aspetti del genere, dalle case infestate e l'inquietudine del suggerito, più che del visto, della prima parte, allo spauracchio dell'uomo nero della fase centrale dello svolgimento fino ad un epilogo in grado di mescolare le carte in tavola e ricordare più l'angoscia di Cane di paglia mescolata abilmente allo splatter e al gore, finendo per indurre a simpatizzare per gli oscuri abitanti della casa, divenuti minuto dopo minuto protagonisti affascinanti e tragici, pronti a legarsi, nel sangue o nel destino avverso, alla coppia protagonista della pellicola, passata dall'essere involontariamente bersagliata da Julez e dal sottoscritto a causa della somiglianza del protagonista con Enrico Bertolino ad un tifo da stadio nel confronto con i loro aspiranti aguzzini a suon di colpi di coltelli da cucina - interessante, in questo senso, anche il fatto che non si assista ad una di quelle tipiche trasformazioni da gente comune ad aspiranti Rambo, ma che si resti nell'ambito della logica che fin troppo spesso latita, quando si parla di produzioni di questo genere -.
Un produzione povera, dunque, ma appassionante e ben strutturata, che tiene legati dall'inizio alla fine ed è favorita, oltre che dalla cornice, anche da un minutaggio finalmente a portata di stanchezza post-lavorativa infrasettimanale, che ricorda cose come The house of the devil o The conjuring in una versione decisamente più terra terra, ma non per questo meno interessante: e dai Dagmar - ottimi nella loro raffigurazione - alla presenza, sia solo presunta o effettiva, dello spirito del figlio morto della coppia dei Sacchetti, passando per gli abitanti del piccolo paese dove hanno scelto - sciagurati loro - di trasferirsi per ricominciare a vivere dopo il terribile lutto che li ha colpiti, gli antagonisti hanno tutti lo spessore giusto per non essere dimenticati.
E nel faccia a faccia dell'epilogo tra Dagmar in persona e Paul, c'è tutto il dolore dei padri che hanno perso qualcosa che non potranno più ritrovare, qualcosa che nasce dal sangue e che neppure tutto il sangue versato del mondo potrebbe riportare indietro, o risanare.
Siamo ancora qui, recita il titolo.
Ed è un bene che film come questo lo siano.
Per il Cinema, e per noi appassionati.





MrFord





"Hold tight
wait 'til the party's over
hold tight
we're in for nasty weather
there has got to be a way
burning down the house."
Talking heads - "Burning down the house" - 




29 commenti:

  1. Anche qui al Khalasar siamo grandi appassionati di horror,ma a parte il fatto che ormai spaventi veri non ne troviamo in una pellicola da non so quando,trovo che ci sia una ripetitività nelle trame che mollami proprio!Cioè questo film di oggi magari è tanto carino,ma quando ho letto "casa infestata",la prima cosa che ho pensato è stata "ancora?che palle!!!"
    Cerco un horror un pò originale che mi spaventi,ma sembra una mission impossible!
    Senza contare che alle parole "Low budget" il Khal mi ha fatto ciao ciao con la manina XD,il che è sbagliato perchè tante volte abbiamo visto bei film fatti con 4 lire,ma a lui certe definizioni tipo appunto LB o "film lento",lo fanno fuggire XD

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    1. Qui invece io non sono d'accordo. A me dell'originalità m'è sempre fregato relativamente poco, è sempre interessato più il COME che il COSA. Per dire, ci sono certi canovacci -casa infestata, tipo dall' oscuro e tormentato passato si redime salvando qualcuno, gente assediata da qualche parte, ecc- che non mi stancano mai, a patto di una realizzazione onesta e di pancia. L'originalità è una cosa sopravvalutata secondo me. Cmq Lazy se non l'hai visto ti consiglio The loved ones che con uno spunto tra i più classici regala un film pieno di invenzioni e, a tratti, ferocissimo.
      [Fine pippone non richiesto]

      Per tornare al film in questione: visto e piaciuto molto, creature bruciacchiate davvero notevoli, super gore e citazioni da Fulci, io sto a posto così!

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    2. Come dicesti in sunto una volta,Dembo, "dell'originalità a tutti i costi non so che farmene" ;)
      Il divertente è che,pensandoci,guardo altri film,tipo le commedie romantiche,dove i clichè e le trame prevedibili si sprecano,ma negli horror certe trame/fotocopia mi hanno veramente stufato.Questo We're still here alla fine ho convinto il Khal a recuperarlo (you had me at citazioni fulciane),vedrò come va con the loved ones(non troppo bene finora :/ ).Cmq grazie!

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    3. Ma infatti, la prevedibilità della trama non è mai stato un problema per me se poi mi viene dato quello che voglio -sangue, mostri, esplosioni, navicelle, sparatorie, botte- Ovvio anche che qualche twist non è che dispiace, solo non lo sento come una priorità da cercare in un film.
      We're still here è un buon film ma secondo me richiede una più che buona conoscenza del genere e una forte passione per lo stesso, altrimenti potrebbe risultare quasi ostico, soprattutto nella 2 parte. The loved ones ho un po' barato perché non è un horror puro dato che gioca anche con il grottesco, ma regala un paio di scene davvero notevoli.

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    4. (Partito il messaggio a cazzi suoi)

      Fammi sapere com'è andata che son curioso, poi se vi ha fatto schifo sono disposto -forse- a guardare una rom-com a tua scelta.
      O.o

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    5. Mi intrometto nel discorso per "appoggiare" Dembo: the loved ones è piaciuto anche a me, che - lo sanno tutti - non amo il genere...

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    6. Visto l'appoggio di Poison,insisterò col Khal,sappiate che poi se il film fa schifo,verrò punita severamente e mi avrete sulla coscienza XD
      E appiopperò volentieri una romcom a mia scelta al Dembo che -forse-la guarderà XD
      @Dembo se hai voglia aggiungimi su Facebook,Twitter o Instagram ,così non stiamo sempre qui a fare salotto a casa di Ford ;)

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    7. Ammazza che tavola rotonda è uscita fuori!
      Inutile dire che sono dalla parte di Dembo sia per quanto riguarda questo gioiellino inaspettato, sia per The loved ones, che, Lazy, trovi recensito anche qui al Saloon. :)

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    8. E ME LO SONO PERSO?
      C'est pas possible!!!!

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    9. @Poison yeah brava! Anche se hai bottigliato snowpiercer sei una giusta.

      @Lazy non uso nessun tipo di social, li odio con veemenza tutti... continuiamo tranquillamente a fare salotto dal Ford, che lui apprezza sicuro XD

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    10. Snowpiercer l'ho bottigliato anch'io! ;)

      E per il salotto, fate pure. Qui siete i benvenuti! :)

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    11. Grrrrrr me lo ricordo, me lo ricordo...
      ;)

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    12. Snowpiercer secondo me non era male fino a 3/4 di film,poi svaccava XD

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    13. Recuperato al volo questo filmetto.
      A me non è dispiaciuto,mi è piaciuto il fatto che fosse non solo ambientato nei '70,ma che fosse anche girato,sia come regia che come recitazione,come fosse un film vecchio.Mi è piaciuto che avesse un minutaggio decente(almeno non l'hanno trascinata troppo),e la verità sugli abitanti della casa che ti fa dire ebbeccazzo,c'hanno pure ragione!E la scena finale,dove si guardano negli occhi le due famiglie.Però devo dire che è anche un pò noiosetto,e piovono plot hole a destra e a manca:per esempio,i "vicini" Cat e Dave,che si presentano sulla porta dei Sacchetti,e snocciolano subito storie di cadaveri venduti,case stregate e whatnot:ma dico,se il loro interesse è che la casa se li prenda,perchè raccontare loro la faccenda delle presenze,etc etc?
      Non ha nessun senso!
      Belli gli effetti "alla vecchia",vs la CGI che troppo spesso imperversa negli horror in maniera esagerata togliendo pathos;belle le creature bruciate,le sequenze splatter(troppo poche) e certe trovate tipo la scala mangiapersone.
      Lo stesso però,lo classificherei fra i filmetti XY non memorabili.
      Sul commento del Khal sorvolo ;)

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    14. Secondo me vi state cannibalizzando troppo: se questo film, a modo suo e con tutti i suoi limiti, è criticabile o memorabile, allora direi che con l'horror - attuale o finto vecchio - potete considerare il discorso chiuso. ;)

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    15. E Snowpiercer, per quanto ami il lavoro del suo regista, è stato una delusione terrificante.

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    16. E' NON memorabile.Carino,ma niente che resti.
      E tutto è criticabile,nulla è perfetto,tutto è soggettivo.

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    17. In linea di massima sono d'accordo. Poi, ci sono certi film inesorabilmente brutti o clamorosamente belli che sono praticamente incontestabili. ;)

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  2. Tendenzialmente non sono né timoroso né superstizioso, però fantasmi, case infestate e affini sono una delle tematiche horror che più mi inquietano. Dal meraviglioso The Others, senza dimenticare l'altrettando bello Il sesto senso, ho faticato a trovare un film di questo genere che mi convincesse al 100%. The Conjuring l'ho visto, sì carino ma non all'altezza delle pellicole che ho citato precedentemente. Proverò con questo! ;)

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    1. Sal, provaci. Questo per me è stato una vera, e piacevolissima, sorpresa.

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  3. Larry Fessenden garanzia di qualità ;-) L'ho commentato anche io qualche tempo fa, una ghost story che riesce a cavare il sangue (letteralmente!) dalla storia, citazioni Fulciane a Go-Go senza risultare irritanti, a me è piaciuto parecchio ;-) Cheers!

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    1. Anche qui da noi è piaciuto forte.
      E Fessenden spacca. Sempre.

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  4. Se un horror piace a te, per me automaticamente è una visione da brividi...
    da cui scappare via lontano lontano. :D

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    1. Ci sta. Del resto tu dal buon Cinema scappi sempre! ;)

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    1. Fagli scalare la graduatoria: è perfetto per questo periodo dell'anno! :)

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  6. Piaciuto anche a me, con quei riferimenti a Lovecraft e le citazioni di Fulci che davvero danno alla pellicola una marcia in più

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    1. Verissimo: citazioni non invasive, grande passione, ottimo lavoro.
      Più che promosso.

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