martedì 18 agosto 2015

True Detective - Stagione 2

Produzione: HBO
Origine: USA
Anno: 2015
Episodi: 8





La trama (con parole mie): nell'immaginaria contea californiana sorta attorno alla città di Vinci, l'omicidio di un politico locale sconvolge le vite di tre funzionari di polizia già per conto loro profondamente segnati e tendenti al "lato oscuro". Ani Bezzerides, dura e tagliente, dal complesso rapporto con padre e sorella ed un trauma mai dimenticato sepolto nel passato, Paul Woodrugh, agente della stradale, reduce di guerra che tenta con l'aura da maledetto tutto d'un pezzo di nascondere la sua omosessualità, e Ray Velcoro, padre e marito fallito che ha tentato per tutta la vita di mettere insieme i cocci ed inevitabilmente è finito per sprofondare sempre più, legato a doppio filo al criminale con velleità di pensionamento dell'attività Frank Semyon, che con la compagna Jordan sta cercando di uscire dal giro nel modo più pulito e sicuro possibile.
La catena di eventi innescata da quella singola morte condurrà i protagonisti su una strada senza ritorno, fatta di oscurità, sangue, sogni infranti e, chissà, forse anche una speranza.








Tenere fede alla fama è dura, sempre e comunque.
Quando si è numeri dieci, per sfruttare una metafora calcistica, pubblico, addetti ai lavori, allenatori e compagni si aspetteranno sempre e comunque se non la prestazione, quantomeno il numero che giustifichi la maglia che si indossa, quasi fosse d'obbligo per i suddetti dieci garantire qualcosa di unico, magico, indimenticabile: e da un certo punto di vista è anche vero, perchè, per citare Will Hunting, ognuno ha il suo ruolo, e così come il gregario garantisce la presenza e la copertura, il protagonista finisce per avere, volente o nolente, il dovere di portare il testimone, fare quel passo oltre che nessun altro farebbe al suo posto.
Per il Cinema e le serie televisive si potrebbe azzardare un paragone simile: dunque True detective, celebratissima lo scorso anno grazie ad una resa di livello altissimo sia in termini tecnici che di sceneggiatura, di atmosfere ed attoriali, con questo duemilaquindici si trovava a dover fare i conti con un'eredità pesante alla quale Nic Pizzolatto, creatore della serie, era chiamato a rendere onore.
Il risultato, secondo me piuttosto prevenuto e tipico del popolo dei rosiconi, è stato una sorta di caccia al paragone ed al difetto avvenuto fin dal primo episodio di questa seconda stagione, che ha portato ad una relativa bocciatura della stessa o, quantomeno, ad un impietoso paragone con la precedente.
Certo, il ritmo degli otto episodi trasmessi in questi ultimi due mesi è stato decisamente meno serrato - almeno all'apparenza, considerata la tensione quasi insostenibile del season finale, del numero due e della sparatoria avvenuta più o meno a metà della programmazione -, il livello medio del cast si è abbassato - sarebbe stato difficile reggere il confronto con la coppia devastante McConaughey/Harrelson, soprattutto con un troppo ingessato Vaughn, una spenta Kelly  Reilly, un bello senz'anima come Kitsch ed un Colin Farrell non troppo convincente, finendo per fare affidamento all'unica, strepitosa McAdams, che grazie ad un personaggio indimenticabile finisce per apparire affascinante come mai mi è capitato di vederla sullo schermo -, il colpo di scena che ha chiuso il già citato secondo episodio è stato vigliaccamente ritrattato, e l'epilogo, seppur interessante, ha finito per regalare fin troppa speranza poco prima dei titoli di coda, considerato come erano andate le cose fino a quel momento, che lasciavano presagire una vera e propria oscurità senza ritorno e senza ritegno per la chiusura dell'annata.
Eppure, questo True detective 2 è un prodotto potente, cattivo, nerissimo, decisamente più realistico ed umano delle vicende di Rust Cohle e soci: forse proprio per questo, per l'essere così "normale", ha finito per calamitare le antipatie di chi, anche quando sono mascherate da thriller agghiaccianti come la scorsa stagione del prodotto di Pizzolatto, vorrebbe sempre e comunque considerare fiction quello che guarda, qualcosa che, anche nei momenti peggiori, resta comunque al di fuori della realtà.
Le vicende di Woodrugh, Bezzerides e Velcoro, invece, appaiono tremendamente reali, prive del romanticismo e dell'epica delle epopee di finzione, e più che di esplosioni o bassezze sono costellate da toni foschi che paiono ricordare a tutti gli spettatori che non c'è niente di piacevole, di bello o di regalato, e anche quando qualcosa arriva, ci sarà sempre qualcuno pronto a strappartelo, non fosse altro che per soddisfare i suoi istinti predatori: tutto questo senza contare la perizia legata alla messa in scena e alla rappresentazione, degna delle migliori pagine firmate al Cinema da Michael Mann, dalla già citata sparatoria finita in un bagno di sangue nella raffineria di droga e per le strade di Vinci alla lotta nelle catacombe di Woodrugh con gli emissari del misterioso burattinaio dei fatti che mettono in gioco i tre disequilibrati detectives, senza contare il recupero di Bezzerides dalla villa in pieno stile Eyes wide shut alla strepitosa escalation dell'ultimo episodio, tra i più intensi e tesi che ricordi rispetto al piccolo schermo.
Tutto questo senza contare drammi intimi come quelli dei Semyon rispetto alla ricerca di un figlio ed il rapporto tra Velcoro ed il suo erede, tra i più complessi e di pancia tra padre e figlio degli ultimi mesi.
Se, dunque, il prezzo da pagare per questa intensità è una trama che si articola in modo nebuloso e dall'incedere che alterna momenti di calma piatta a vere e proprie rasoiate, ben venga.
La qualità non deve essere giudicata solo per l'apparenza, ma anche e sopratuttto per l'efficacia del risultato.
Altrimenti finiremmo per tramutarci tutti in rosiconi schiavi delle mode e del pettegolezzo, e prima o poi non basterà neppure più essere Rust Cohle che torna a riveder le stelle, per risparmiarsi una pugnalata alle spalle.



MrFord




"The war was lost
the treaty signed
I was not caught
I crossed the line
I was not caught
though many tried
I live among you
well disguised."
Leonard Cohen - "Nevermind" - 





33 commenti:

  1. Mi ha convinto molto poco e, come dici tu, del cast convince la McAdams, che dimostra che c'è vita oltre la commedia romantica. Anche se, personalmente, la trovo perfetta per tutte le commedie romantiche del mondo; bellissima. Buono anche Vaughn, che non avevo presente alle prese col drammatico. Salvo, dalla noia generale, la seconda metà e un epilogo che ho trovato tanto cattivo quanto telefonato, che salva il salvabile con la carta facile della tragedia. Infatti a me le chiuse tragiche piacciono un mondo, e - se avessi dovuto giudicare il tutto dal season finale - sarei stato abbastanza soddisfatto, forse. Invece ho provato a seguire tutte queste sottotrame macchinose senza riuscirci - normale che una serie di otto episodi abbia, in rete, schemi riassuntivi? -, mi sono perso e, a un certo punto, non mi sono più ritrovato. Nel dubbio, adesso dico delusione. Ma per fortuna è serie antologica e l'anno prossimo si resetterà magicamente.

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    1. Secondo me, a parte il colpo di scena rimangiato ed il fatto che pare più un unico episodio suddiviso che non una serie di puntate legate da una sottotrama di fondo, non mostra i difetti che sono stati elencati da più parti.
      Anzi, il suo maggiore realismo me l'ha fatta a tratti preferire addirittura alla prima.

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  2. Di questa serie ho apprezzato l'atmosfera,la fotografia,ed i personaggi della McAdams e Farrell.Però Vaughn l'ho trovato ingessatissimo,e concordo col Cannibale che lui e la Reilly erano davvero pessimi assieme.Le loro scene secondo me erano veramente noiose e fiacche.Anche qui,forse parte della tua empatia con loro può derivare da vissuti personali,cosa che al Khalasar non è successa(io in compenso ho sentito molto la Bezzeriddes,sempre per miei motivi).
    Il VERO problema di TD2,è la storia,che non avvince,che è complicata da seguire,e che, nel suo attorcigliarsi su se stessa, toglie respiro a quello che avrebbe potuto essere un bel approfondimento dei personaggi, che avrebbe potuto fare la differenza.Il personaggio di Taylor Kitsch per esempio,tanto interessante sulla carta ma poi appena tratteggiato.Il colpo di scena "ritrattato" ha dato fastidissimo anche a me.
    Rende bene l'atmosfera disumana di LA(io ci sono stata tre volte e ho cominciato ad affezzionarmicisi alla terza XD),mi piacevano molto la sigla e le canzoncine da taglio vena della tipa nel baretto,però qui manca qualcosa,e non solo perchè la Louisiana è la Louisiana(noi ai southern states siamo legatissimi)o perchè il personaggio di McConaughey è inarrivabile ;)

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    1. Secondo me la storia non è così complicata, soltanto nebulosa per essere presentata spalmata in otto settimane: per me resta una proposta ottima ed una stagione con passaggi assolutamente memorabili, per quanto non perfetta come la precedente.

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    2. Mi ricordo giusto la sparatoria,la festa alla eyes wide shut e qualche pezzo con la McAdams.E la storia più che altro l'ho trovata noiosa,ecco,per i miei gusti.Su di me non ha lasciato granchè il segno :/

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    3. Peccato, perchè secondo me è stata un ottimo veicolo per raccontare di personaggi davvero profondi, a prescindere dalle interpretazioni.

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  3. Devo ancora vederla, è la prossima in programma...quando la finirò commenterò e forse anch'io ci scriverò un post, comunque la prima stagione era molto bella, spero anche questa seconda..

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    1. La prima è stata unica nel suo genere, ma questa non scherza affatto.
      Attendo il tuo post!

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  4. Anch'io la penso come te, e' passato dalla filosofia della prima stagione alla pratica della seconda. Dura, senza speranza, dolorosa. Ma talmente realistica da far star male. Pensavo a Vince Vaughn come ad un allegro cazzone, questa volta per me ha dimostrato qualcosa, io l'ho trovato credibile, il suo personaggio aveva profondità.

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    1. Secondo me Vaughn non è così fenomenale, e probabilmente se al suo posto ci fosse stato un Harrelson a quest'ora ci staremmo tutti strappando i capelli e i vestiti di dosso per la resa del personaggio, ma per il resto concordo assolutamente con te.
      Una stagione molto più dura e fosca della prima.

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    2. Fenomenale no, ma mi aspettavo così poco che ne sono stata piacevolmente sorpresa.

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    3. Su questo non ti posso proprio dare torto. ;)

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  5. L'ho trovato pasticciato, ci sono alcuni passaggi WTF, Pizzolato scrive come se stesse scrivendo un romanzo, infatti il teleplay di questa stagione è tutto sbagliato. Dall'altra parte è tutto molto curato, si cerca un pò troppo di fare il verso a Michele Uommo (senza riuscirci) ma Vaugh e il suo personaggi alla fine sono i più interessanti ;-) Cheers!

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    1. Secondo me l'influenza di Mann si sente parecchio, ed è ben resa - la sparatoria con i trafficanti è da paura - e se da un lato è vero che tutto pare essere stato scritto come un romanzo o un unico film, trovo che sia stata una grande stagione che, più che una storia, ha presentato le oscurità di uomini e donne fagocitati da una realtà più grande di loro.

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  6. Penso che la prima stagione sia stata pazzesca. Ma questa l'ho preferita. Sono abbastanza d'accordo su tutto, eccetto forse sul giudizio sugli attori. Fermo restando che Vince Vaughn è stato un gradino sotto gli altri, ed è un peccato avendo il personaggio migliore, gli altri mi son piaciuti moltissimo. Certo è difficile apprezzare una performance che anziché mostrare toglie, la sottrazione, nonostante sia necessaria, non è molto visibile. Detto questo, ritengo ce l'unico difetto della stagione sia quella di essere stata scritta come un film lungo, la drammaturgia non ha tenuto conto del fatto di avere tra un'ora e l'altra una settimana di pausa. E questo, forse, ha dato la sensazione di una trama più intricata di quanto non fosse in realtà. A parte questo, è scritta in maniera pazzesca, altroché. Grazie del post :)

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    1. Umberto, hai ragione a proposito della difficoltà di riuscire ad apprezzare di più interpretazioni e regie che lavorano per sottrazione, eppure resto dell'idea che con un cast differente da quel punto di vista questa stagione avrebbe potuto rendere ancora di più.
      Per il resto, concordo in pieno: una grande stagione troppo penalizzata dalla struttura e dal paragone con la precedente.
      E grazie a te della lettura. :)

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  7. Su Rachel McAdams siamo clamorosamente d'accordo.
    Sul resto di meno...

    Non ho trovato la stagione per niente realistica o umana. I dialoghi sembrano usciti dalla carta stampata e credo che nessuno nella vita reale parli come Vince Vaughn e Kelly Reilly, due dei personaggi più finti mai visti su piccolo o su grande schermo. Forse giusto te Ford parlerai così, ahahaha.
    Meglio è andata con i detective protagonisti, peccato siano inseriti all'interno di una storia quasi del tutto priva di motivi di interesse e anch'essa comunque ben poco realistica, quanto piena di stereotipi cinematografici e letterari.
    Il rapporto tra Velcoro e il figlio poi è sul ridicolo andante, visto che non ci crede nessuno che sia davvero suo, checché ne dica il test di paternità... :D
    Io questa stagione ero pronto ad adorarla ma, dando uno sguardo obiettivo e senza fare la groupie come te, nonostante qualche buon momento il risultato complessivo è parecchio lontano dall'essere efficace.

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    1. Manco noi ci crediamo che è suo figlio!Lui è sicuramente quel 0,01 di possibilità di errore del test del DNA XD

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    2. Caro Peppa,
      ma secondo te c'è qualcuno che parla come nei film di Malick!? Puttanate. ;)
      In realtà io credo che la storia sia servita a Pizzolatto per raccontare la miseria umana, ed in questo è riuscito benissimo.
      Del resto, uno stile come questo, più vicino a Mann, a Melville e al poliziesco di Hong Kong, non poteva incontrare più di tanto il tuo favore.

      Per il resto, la questione sulla somiglianza tra Farrell e il figlio di Velcoro siamo alla puttanata numero due: chi vi dice che quello non sia il figlio del produttore imposto agli autori, o che sia stato scelto un ragazzino così diverso giusto per solleticare i dubbi degli spettatori? ;)
      Questioni fisiche a parte, comunque, il rapporto tra Velcoro senior e junior è scritto da dio.

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    3. Ma sì quella del figlio è una battuta,certo che uno meno somigliante non lo potevano mettere XD

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    4. L'avevo capito, ma sai, con Peppa non si sa mai! ;)

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  8. Visto che la prima stagione era per me una bicchierata piena, per questa avrei osato un quattro bicchieri e un quarto. Sempre grande qualità, grandi attori, grande musica e sceneggiatura vincente.

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    1. Io ho preferito - anche se di poco - la prima stagione, ma questa conferma la qualità di un prodotto che Pizzolatto sta portando avanti alla grande.

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  9. Devo ancora finirla, sono arrivato all'episodio 3 e poi l'ho abbandonata per andarmene in vacanza. Tu dai un giudizio complessivamente buono, io per quel che ho visto non sono tanto entusiasta. In ogni caso rimando la mia valutazione totale a quando avrò visto anche l'ultimo episodio.
    Ora piano piano recupero i post che hai pubblicato in questi giorni...

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    1. Attendo allora il tuo parere al termine della stagione.
      Per quanto mi riguarda, serie più che promossa.

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  10. La prima stagione è probabilmente inarrivabile e difficilmente replicabile, anche per il botto che fece all'uscita quando nessuno sapeva cosa aspettarsi. Questa a breve la inizio, sono cmq sicuro che mi regalerà soddisfazioni anche questa!

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    1. Fratello, secondo me anche questa season two non ti deluderà: è tosta e cattiva come piace a noi.
      Non sarà la prima, ma va alla grandissima così.

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  11. Ammetto di essermi bloccato verso metà ma con un piccolo sforzo sono riuscito a proseguire fino alla fine. Una delle cose che ho apprezzato di più è stato il fatto di vedere una serie tanto simile come stile alla prima quanto diversa narrativamente parlando.
    Sono uno di quelli che la apprezza e nonostante la trama apparentemente troppo intricata devo ammettere che mi sono affezionato più a Velcoro e Bezzerides che a Marty e Rust, probabilmente per le loro storie personali che appaiono molto umane e reali.
    Il finale visivamente parlando mi ha colpito perché pone tutti i protagonisti in ambientazioni totalmente differenti: foresta, deserto, mare, città (cemento freddo).
    Ah, e la sigla è forse anche più bella xD

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    1. La sigla è una vera bomba.
      Quanto al resto, posso capirti. Marty e Rust indimenticabili, ma Velcoro e Bezzerides decisamente più vicini, in termini di dimensione umana.

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  12. Se la prima mi aveva affascinato per la meravigliosa costruzione della storia, l'incredibile e malata telecamera che ci ha regalato uno dei più bei piani sequenza della storia, questa seconda stagione mi ha colpito dritto come un pugno, una meraviglia che regalava fiammate di tanto in tanto ma di un'intensità unica.
    D'accordissimo con te quando dici che questa stagione invece era più vera, più viva, molto più attuale e sicuramente vicina alla realtà e che la differenza con la prima stagione sta nel fatto che quella era più "fantascientifica" con una storia sicuramente più vicina al pubblico delle series,

    Comunque spero e aspetto la terza!

    p.s. Chi non ha capito la trama, secondo me, deve ripetere l'intero ciclo scolastico dalla prima elementare.

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    1. Pesa, bentornato da queste parti.
      Inutile dire che sottoscrivo in pieno ogni parola.
      Grandissima stagione, più intensa della prima per quanto meno riuscita proprio perchè molto più vera.

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    2. MrFord, io da queste parti ci passo sempre e spessissimo, solo che trovo difficilmente il tempo per dire la mia (non solo sul tuo ma anche sul mio blog), ma quando lo trovo cerco di farlo il più possibile :-)

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    3. Pesa, sai che da queste parti sei sempre il benvenuto! :)

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