giovedì 13 agosto 2015

Sangue e neve

Autore: Jo Nesbo
Origine: Norvegia
Anno:
2015
Editore: Einaudi






La trama (con parole mie): inverno millenovecentosettantasette, Oslo. Olav, criminale di mezza tacca dislessico e romantico, è un vero asso soltanto nel suo ruolo di liquidatore per il boss dell'eroina della città Daniel Hoffmann. Quando quest'ultimo lo incarica di eliminare la propria moglie a causa delle sue infedeltà, per Olav si apre uno scenario che definire complicato è un eufemismo: rifiutarsi significherebbe diventare scomodo per il proprio principale, accettare diventarlo ugualmente per aver eliminato la sua donna.
Il fatto, poi, che Olav decida di agire di testa propria e di innamorarsi della donna, rende le cose ancora più complicate.
Eliminato, dunque, l'amante e non il bersaglio, per il sicario lo scenario si rivelerà peggiore del previsto: tentare un'improbabile fuga o una lotta in solitaria, o chiedere aiuto all'unico uomo in grado di garantirlo. Il Pescatore. Rivale numero uno di Hoffmann.
Risultato: guai ancora più grandi.








Quando al Saloon si brinda alle letture ed al crime, Jo Nesbo è senza dubbio uno dei nomi più celebrati e rispettati da questo vecchio cowboy, trionfatore per tre volte, se non ricordo male, ai Ford Awards dedicati ai libri: il creatore di uno dei personaggi più importanti del noir contemporaneo, Harry Hole, con il suo presente di musicista ed il passato da calciatore ed analista finanziario, è una delle menti più taglienti sulle quali la Letteratura contemporanea può contare, e da tempo, ormai, è per me il Nolan della pagina scritta.
Questo Sangue e neve, ultima sua creatura piaciuta - pare - così tanto a Leonardo Di Caprio da spingere il celebrato attore ad avviare la produzione di una trasposizione cinematografica con lui protagonista è apparsa però agli occhi degli occupanti di casa Ford - anche Julez è una grandissima fan dell'autore norvegese - come un semplice divertissement dell'autore stesso, lontano - nonostante le sempre ottime atmosfere, i twist ed un protagonista che resta impresso nella memoria - dai fasti dei migliori capitoli della serie dedicata al già citato Hole ma anche da titoli come Il cacciatore di teste o Il confessore, progetti esterni alla saga della sua creatura più nota.
Certo, tutto funziona come sempre, e seppure un pò troppo velocemente - con Nesbo, di norma, si è abituati ad un numero di pagine che giustifichi il sempre più alto prezzo d'acquisto del libro - i conti tornano, il protagonista ha tutte le caratteristiche dell'antieroe loser che conquista più con i suoi difetti e difficoltà sociali che con l'abilità nel "liquidare" che ha fatto di lui uno dei sicari di punta della Oslo di fine anni settanta raccontata in queste pagine, il finale è tanto lirico quanto inaspettato, almeno un paio di sequenze sono memorabili, eppure si ha la sensazione che si sia trattato di un'opera che il vecchio Jo doveva ai suoi editori per contratto, uno sfizio che lo stesso ha deciso di togliersi o, addirittura, come ipotizzato dalla signora Ford, un lavoro di gioventù rimaneggiato e riproposto in modo da sfruttarlo cavalcando l'onda del successo planetario degli ultimi anni.
E' interessante, comunque, notare come il legame tra lo scrittore ed i suoi protagonisti passi sempre attraverso il lato oscuro della loro esperienza e della vita, e quanto, di fatto, tutti loro siano sostanzialmente dei sopravvissuti: Olav, con i suoi mondi immaginati e la dislessia, l'incapacità di concentrarsi e fare di conto unita all'estrema freddezza nell'esecuzione del proprio lavoro, l'anelito che lo porta a sognare un grande amore e l'estremo equilibrio di una vita da lupo solitario, porta sulla pagina tutte le incertezze pronte a diventare qualità e punti di forza di un autore che pare nato per raccontare, prima ancora che la sconfitta, la lunga strada della redenzione e la capacità tutta umana di tornare a rialzarsi anche dopo le più rovinose cadute.
Se non una caduta, dunque, si può considerare il pur sufficiente Sangue e neve quantomeno come un piccolo scivolone, ma non tutto il male viene per nuocere: considerato chi ci troviamo di fronte, la sconfitta di oggi potrebbe aver già posto le basi per l'affermazione di domani.




MrFord





"Blood on the snow of winter
back are the eyes of coal
glittery leaves a splinter
spinning a flake of gold
melt away with my heart
blow it into the ash
buried deep in the heart of the ballerina star."
Erasure - "Blood on the snow"-  





18 commenti:

  1. Ho sfogliato questo libro sul lavoro,mi sono innamorata delle pagine 60 e 61(che non hanno nulla a che fare con la parte "gialla" ^^),e adesso lo voglio leggere a tutti i costi.Fra l'altro essendo il mio primo approcio all'autore,preferisco cominciare da questo che è magrolino,piuttosto che avventurarmi subito nelle 760 pagine de "Il leopardo"(già in mio possesso come una cinquantina di altri libri ancora da leggere)

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    1. Non saprei, io ho cominciato proprio con Il leopardo, e da lì il mio amore per Nesbo non ha fatto altro che crescere.
      Questo è proprio un divertissement, ma se non hai letto niente di suo potrebbe essere un buon inizio.

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    2. Letto in tre giorni,mi è piaciuto da matti!
      Ed ora capisco quando parlate di assuefazione ;)
      Mi ha fatto piangere,e al protagonista,per quanto sia un killer,non si può non voler bene da subito.

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    3. Verissimo quello che scrivi sul protagonista, del resto Nesbo in questo senso ci sa fare: e considerato che questo è il suo romanzo più "scarso", figurati che ti succederà con Hole!

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  2. Nesbo lo assimilo a piccole dosi, perché è terribile l'assuefazione che dà. Colpa tua, che me lo hai fatto conoscere e di mio padre, che dimentica i libri che sta leggendo sulla finestra del bagno. ;)

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    1. Nesbo è così.
      Vorrei non aver ancora letto il ciclo di Hole per poterlo leggere di nuovo! ;)

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  3. Proprio un libricino molto estivo...
    Tra i personaggi c'è anche Babbo Natale? XD

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    1. Molto estivo davvero, infatti ero indeciso se pubblicarlo, ma avevo il post pronto già da mesi, e mi sono detto: diamoci una rinfrescata. ;)

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  4. Strappa la sufficienza, ma da Nesbo si pretende sempre di più...

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    1. Verissimo.
      Da Nesbo io voglio sempre il massimo possibile.

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  5. Mai sentito parlare così tanto di Nesbo come sulle pagine di questo saloon. Prima o poi, quando questo periodaccio passerà e tornerò a leggere come un tempo, dovrò provare ad addentrarmi in una delle sue storie.

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    1. Nesbo va letto, senza dubbio.
      Ma mi concentrerei prima di tutto sulla saga di Harry Hole.

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  6. Abbiamo letto cose migliori di Nesbo, vero ?

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  7. Nesbo c'è l'ho in lista da tempo, ma prima di affrontarlo devo provare a scalfire la pila di letture arretrate.

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    1. Come ho scritto a Jean, parti dalla saga di Hole. E' una bomba.

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  8. Ecco questo magari in un periodo come dire...più fresco ci potrebbe stare :)

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    1. Senza dubbio è più adatto all'inverno, ma a dire il vero avevo il post pronto più o meno da febbraio! ;)

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