lunedì 19 gennaio 2015

The imitation game

Regia: Morten Tyldum
Origine: UK, USA
Anno:
2014
Durata: 114'





La trama (con parole mie): siamo al principio della Seconda Guerra Mondiale quando Alan Turing, genio assoluto nei campi della matematica e della decrittazione dei codici, viene coinvolto in un progetto segreto della Marina inglese e dell'MI6 che prevede il lavoro di un'equipe specialistica rispetto alla risoluzione del problema costituito da Enigma, il codice tedesco attorno al quale, di fatto, si sarebbe giocata la vittoria nel conflitto.
Omosessuale non dichiarato - ai tempi, in Gran Bretagna, era considerato un reato - e dal carattere spigoloso, Turing incontrerà non poche difficoltà per affermare le sue posizioni e giustificare il tempo, le energie ed i soldi investiti nel progetto che lo vede protagonista: e quando, tra intuizione e caso, il cerchio troverà la sua quadratura, Alan e i suoi dovranno fare buon viso a cattivo gioco in modo da coprire la scoperta più importante dell'intera guerra.








Prima di iniziare a scrivere questo post, trovo giusto chiedere scusa a Morten Tyldum, che dopo Headhunters ha dato conferma del suo talento visivo e narrativo sfornando un prodotto dal respiro internazionale e molto pop, a Benedict Cumberbatch, come sempre talentuoso, al mio passato da obiettore di coscienza, ed al significato profondo di certi ideali politici e civili nei quali sento di credere fortemente.
E anche a The imitation game, che per essere un giocattolone hollywoodiano fatto e finito per piacere dell'Academy, funziona più che bene, è confezionato con perizia ed avvince dal primo all'ultimo minuto.
E mi pare giusto chiedere scusa anche ad Alan Turing: io non sono il governo britannico, e non ho mai avuto alcun motivo per considerare l'omosessualità un reato, o qualcosa che andasse contro Natura.
Tutte queste scuse perchè, di fatto, questo post non tratterà per nulla la critica effettiva del film in questione, che, ci tengo a dirlo, a livello di intrattenimento ha svolto alla grande il suo compito pur essendo ben lontano dal rimanere impresso nella memoria per un effettivo valore artistico o emozionale.
Tutte queste scuse perchè, più o meno a partire dal momento della decrittazione di Enigma - evento fondamentale per lo svolgimento come lo conosciamo della Seconda Guerra Mondiale, per il quale tutti noi dovremmo ringraziare, sia chiaro - l'unica cosa cui ho potuto pensare è stato il parallelo tra questa pellicola ed American Sniper: due titoli usciti - almeno qui in Italia - nello stesso periodo, entrambi candidati all'Oscar come Miglior film - anche se, con ogni probabilità, nessuno dei due vincerà la statuetta -, entrambi legati alla Guerra.
Peccato che, se da un lato la maggior parte della critica si è schierata contro il patriottismo almeno presunto di Eastwood e sull'altrettanto presunta esaltazione della "missione" di Chris Kyle, il cecchino più letale della Storia dell'Esercito USA, dall'altro si sono sprecati elogi e commossi articoli rispetto al ruolo ricoperto da Alan Turing e dai suoi nella loro missione di decifrazione di Enigma.
E la cosa curiosa è data dal fatto che, senza girarci troppo attorno, questi due uomini così diversi hanno, di fatto, e per usare termini militari, compiuto la stessa missione: mossi dal principio di protezione del proprio Paese - o famiglia, o valori, o qualunque cosa vogliate inserire in questa casella -, Kyle e Turing hanno, di fatto, compiuto delle scelte che hanno portato alla morte di qualcuno affinchè un bene "superiore" fosse compiuto.
Anche quando, nel concreto, nessuno saprà mai o potrà mai sapere se effettivamente di bene superiore possa trattarsi.
Certo, da una parte abbiamo cellule terroristiche sfruttate come una scusa da certi politicanti mossi come burattini dall'economia del petrolio e dall'altro Hitler, probabilmente l'incarnazione del Male più riconosciuta del ventesimo secolo, poche centinaia di Marines che obbedivano agli ordini di Bush rispetto a milioni di vite in tutta Europa, eppure il risultato, matematicamente parlando, non cambia nonostante il variare dei fattori: Turing, lontano dalle certezze granitiche di un certamente più semplicistico - in termini intellettuali - Kyle, ha cercato per tutto il resto della sua vita un modo per non finire schiacciato da sensi di colpa che il suo "collega" - in quanto uomo al servizio di un Paese - texano probabilmente non provava, ed ugualmente, benchè non fosse mai sceso sul campo di battaglia fisicamente, dallo stesso ha finito per non tornare mai, proprio come il ragazzone raccontato da Eastwood.
Due personaggi cardine di due conflitti.
Due uomini con le mani ugualmente sporche di sangue.
Ed è qui, che gli interrogativi hanno finito per impazzare, nel sottoscritto.
Perchè un critico dovrebbe esaltare la figura di Turing - empaticamente più appetibile, essendo outsider, loser, nerd e chi più ne ha, più ne metta - rispetto a quella di Kyle? 
Intellettualismo? Deresponsabilizzazione politica? Desiderio di mettersi in qualche modo e comunque al di sopra di tutto quello che è troppo semplice, troppo diretto, troppo privo di ideali "alti" - e poi, quali saranno mai, questi ideali!? -?
In fondo, questi due "eroi" dei loro tempi hanno portato a termine una lotta che non ha risparmiato nessuno di loro, che li ha visti assumere le caratteristiche di simboli oscuri tanto quanto di quelle di leggende - a seconda di quale sia il punto di vista dal quale li si guarda -.
Personalmente, la cosa evidente è che si tratti semplicemente di uomini.
Due uomini molto diversi, certo.
Espressioni di culture ed epoche lontane.
Eppure entrambi capaci di consacrarsi ad una causa - quella che ritenevano giusta - con tutta la loro essenza.
In grado di superare dilemmi morali - e non crediate che le decisioni di Turing e della sua squadra di mantenere segrete le informazioni sacrificando, di fatto, centinaia di civili in nome della vittoria degli Alleati li rendano migliori solo in quanto vincenti di Kyle con il suo paio di centinaia di bersagli abbattuti - che potrebbero spezzare chiunque di noi.
Tranne quelli che la Guerra dimostrerebbe capaci di farlo.
Perchè è questo, la Guerra.
Un Male che porta a galla il Male insito in ciascuno di noi.
Anche quando quello stesso Male - come le capacità - diviene un mezzo fondamentale per salvare le vite di chi abbiamo accanto.
In questo senso, The imitation game è la macchina. Perfetta quanto si vuole, ma una macchina.
American sniper resta, con tutto il peggio che è possibile pensare, l'Uomo.
Ragione e istinto.
E la cosa di cui dovremmo avere paura è che entrambe le cose possono portarci alla vittoria.
Pagando un prezzo comunque troppo alto.




MrFord




"You want the greatest thing
the greatest thing since bread came sliced.
you've got it all, you've got it sized.
like a Friday fashion show teenager
freezing in the corner
trying to look like you don't try."
R. E. M. - "Imitation of life" - 





36 commenti:

  1. anche io l'ho visto, e presto ne parlerò da me ^_^

    RispondiElimina
  2. L'hai presa a cuore la questione American Sniper :D Comunque il film non mi ha entusiasmato, concordo quando dici che si tratta di un prodotto studiato per piacere all'Academy. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ahahah più che altro mi piace pensare che chi giudica in qualche modo sia anche equilibrato nel farlo: un outsider può sempre essere colpevole, ed il fatto che sia un outsider non deve giustificarlo. ;)

      Elimina
  3. Molto interessante come punto di vista,il mio Sire,guerrafondaio fino al midollo,sono sicura amerà entrambe i film(questo forse un pò meno),io ti saprò dire quando li avrò visti ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho come l'impressione che amerà di più American Sniper, anche se il mio punto di vista è proprio opposto a quello che cercano di appioppare al lavoro di Eastwood. ;)

      Elimina
    2. Finalmente recuperato,mi è piaciuto da morire.Io lo avevo affiancato nella mia mente a "la teoria del tutto",come biopic su una mente geniale,e tanto quello su Hawking mi ha lasciato fredda ed indifferente,perchè l'ho trovato veramente solo una ruffianata fatta per gli Oscar,tanto questo mi ha emozionato profondamente.La figura di Turing,che tanto ha fatto per milioni di persone,e che è stato portato al suicidio solo perchè omosessuale,mi ha commosso tantissimo,sopratutto nella parte finale,da quando Keira Nightly va a trovarlo e lo trova scosso dalle medicine,e lui dice che lo ha fatto perchè non gli portassero via Christopher.
      "i don't want to be alone",dice disperato.L'umanizzazione di una macchina (l'uso del nome e del "him"),che in sostanza è il suo unico amico.Quanti di noi,soli,attraverso una macchina(il computer) cercano un contatto,un conforto,una parola?
      Tutto il suo sentirsi un escluso,un emarginato,mi hanno fatto empatizzare con lui al mille per mille.
      Lo guardavo bruciare i fogli,a fine film,mentre scorrevano le scritte sula fine che ha fatto,e riuscivo solo a pensare:mi dispiace,Alan.Mi dispiace da morire.E piangevo.E ti dirò che a ripensarci sto piangendo anche adesso(aaaah 'ste pesci col cuore di panna uffa XD).Probabilmente è più facile simpatizzare per Turing che per Kyle(ancora non ho visto AS mannaggia!)perchè di Alan si parla tutto il tempo come uno che ha SALVATO vite,senza pensare al fatto che ovviamente per salvare delle vite da una parte,ne devono essere state perdute delle altre dall'altro lato.
      E la scena quando devono decidere se bloccare o no l'attacco al convoglio passeggeri,e viene fuori che proprio il fratello di uno di loro è su quella nave??? Non so se è successo davvero,però brividi!

      Elimina
    3. E Cumberbatch strepitoso!!!!!!

      Elimina
    4. Io ho trovato il film solo discreto, per quanto possa essere bravo Cumberbatch ed importante la figura di Turing.
      Interessante, invece, il fatto che mi abbia fatto riflettere sui "doveri" che costano vite, a prescindere dall'effetto che gli stessi possono avere sul mondo.
      Certamente, in questo senso, Turing è stato infinitamente più importante di Kyle, ma a mio parere le loro mani sono sporche di sangue allo stesso modo.

      Elimina
  4. Non e' chiaro se questo parallelismo che ci vedi si riferisca alle reali vicende di Turing e Kyle o alle versioni piuttosto scollate dal reale date sullo schermo...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Parlo dei due film e dei loro personaggi: in molti hanno accusato American sniper ed il suo main charachter esaltando, al contrario, The imitation game, e la cosa divertente - e macabra - è che i loro "eroi" fanno esattamente la stessa cosa.

      Elimina
    2. Cosa che da fanboy di Alan mi fa incacchiare come una biscia,volendo...

      Elimina
    3. Perchè dovrebbe farti incazzare!? Non ho detto nulla contro Turing, semplicemente che ha fatto - in proporzioni diverse - le stesse cose che ha fatto Kyle.
      In tempi di guerra, succede.

      Elimina
    4. Ma che hai capito, etilista! Mica ce l'avevo con te! XD Me la prendo con gli sceneggiatori che hanno snaturato una personalita' piuttosto netta e ben documentata.

      Elimina
    5. Immagino! Ma immagino anche che abbia effettivamente avuto le mani sporche di sangue! ;)

      Elimina
  5. bella riflessione, cowboy! comunque sei stato un po' troppo avaro con The imitation game...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Muchas gracias! Secondo me non sono stato avaro, però: in fondo è un buonissimo prodotto, ma che non lascia niente più di tanti altri simili.

      Elimina
  6. bello l'accostamento..tra i due meglio il cecchino pur non essendo uno dei migliori Eastwood...non trovate strano che si sono dati tutti ai biopic? calo di ispirazione?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In parte sarà il calo d'ispirazione, in parte il fatto che, a volte, la vita vissuta risulta più affascinante della fiction!

      Elimina
  7. Film che, non lo avrei mai creduto, mi è piaciuto parecchio.Formalmente impeccabile, elegantissimo, è riuscito anche ad emozionarmi. Strepitoso Benedict

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Impeccabile a livello artigianale, bravo Cumberbatch, ma un film come se ne sono già visti molti altri.

      Elimina
  8. giusto te ford potevi paragonare un genio con un bovaro da quattro soldi...
    e soprattutto giusto te potevi schierarti dalla parte del secondo e del filmetto del bollitissimo eastwood. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La mia preferenza, a livello cinematografico, va di sicuro ad American Sniper, molto meno convenzionale di questo pur piacevole prodotto.

      L'accostamento, invece, è ovvio: sono due uomini che hanno servito il proprio Paese, e che seppur in modo di verso, hanno avuto le mani sporche di sangue. E non occorre essere geni per notarlo. ;)

      Elimina
  9. Questo film mi è piaciuto molto: Cumberbatch è straordinario, e poi mi colpiscono sempre le vicende dei loser/nerd che si scostano dal coro e cambiano a loro modo il mondo. Mi sono documentata parecchio su Turing dopo il film, rendendomi conto che parecchi eventi del film sono modificati. Sicuramente è stato fatto per esigenze di spettacolarizzazione, comunque funziona. Ho apprezzato soprattutto il finale: anziché cadere nel patetismo, proporre la scena in cui tutto il gruppo brucia la carta in preda all'euforia è stata una scelta perfetta.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Senza dubbio il film funziona, è ben realizzato ed interpretato, tutto quadra. Eppure è un prodotto che mi è capitato mille volte di vedere, soprattutto nel periodo d'avvicinamento agli Oscar. ;)

      Elimina
  10. Anche io avevo accostato le due pellicole e nel confronto anche per me vince American Sniper...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Perchè sei uno dei pochi che è riuscito ad andare oltre l'apparente patriottismo del film di Eastwood. Bravo! ;)

      Elimina
  11. Altro film in attesa che non so se farò in tempo a vedere al cinema.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Una visione ci sta tutta, anche se non siamo certo di fronte a qualcosa di indimenticabile.

      Elimina
  12. Clint lo devo ancora vedere, e ne ho paura, ma The imitation game mi ha emozionato, avvinto e toccato nel profondo: non un giocattolone da Oscar, ma una storia raccontata bene, senza troppo banalizzare o sfruttare determinati lati di Turing.
    In attesa di affrontare Kyle, non mi schiero e non mi pronuncio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sicuramente un film ben confezionato, ma certo non particolarmente originale: se non altro, ha avuto il merito di stimolare la riflessione del post.

      Elimina
  13. Complimenti davvero...hai fatto un paragone azzeccatissimo..entrambi comunque con le mani sporche di sangue, e anche allo stesso tempo eroi del loro tempo ( perdona l'allitterazione).
    Molto facile vedere nel kyle di eastwood il male e un patriottismo becero e in turing l'angolo salvifico...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai tradotto benissimo quello che intendevo.
      Uomini che, pur estremamente diversi tra loro, in tempi oscuri hanno finito per sporcarsi le mani: quello che mi pare assurdo, è che per questioni politiche la cosa non sia vista allo stesso modo.

      Elimina
  14. Sei quello che l'ha trattato peggio, finora. Comunque bello l'accostamento col cecchino.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Un accostamento che mi è parso più che naturale. :)

      Elimina
  15. Un film preconfezionato apposta per gli Oscar. Piatto e prevedibile. Turing meritava, come Hawking, un film decisamente migliore.
    Me lo sono già dimenticato.

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...