sabato 9 novembre 2013

Il collare di fuoco

Autore: Valerio Evangelisti
Origine: Italia
Anno:
2005
Editore: Mondadori




La trama (con parole mie): il Messico della Frontiera, dei colpi di stato, delle rivolte contadine ed operaie, delle schermaglie con gli USA appena usciti dalla Guerra di Secessione e con l'Europa del colonialismo raccontato attraverso un mosaico che incastra personaggi di fiction ed accadimenti reali dal 1869 al 1890, con il trionfo di Porfirio Diaz ed un regime mascherato da repubblica.
Vedove, soldati, braccianti, bandoleros, ribelli ed avventurieri incrociano vite, morti, amori e vendette che furono le fondamenta di uno degli Stati più ribollenti del Continente americano: politica ed assassinii, ideali e vita vissuta, la sottile linea che corre tra il sogno di uno stato sociale basato sull'eguaglianza e gli interessi economici della classe dirigente.




Per chi non fosse stato presente ai tempi, ricordo quanto il Messico ed uno dei romanzi di riferimento legato ai suoi certo non tranquilli rapporti con gli States - il Capolavoro Il potere del cane firmato da Don Winslow - ha finito, negli anni, per diventare uno dei pilastri letterari del Saloon, in bilico tra le atmosfere western ed il concetto di Frontiera, più che caro a questo vecchio cowboy.
Nello stesso periodo che vide esplodere la passione del sottoscritto per la saga di Hap e Leonard e per l'appena citato caposaldo di Winslow, Julez, in vista delle vacanze estive, decise di scommettere su Valerio Evangelisti e due titoli che rivelarono di fatto il talento dello scrittore bolognese anche al di fuori delle vicende legate alla figura dell'inquisitore Eymerich, suo charachter più noto: Il collare di fuoco ed il successivo Il collare spezzato - che senza dubbio in futuro farà capolino tra queste pagine -.
Il recupero del primo di questi due titoli è avvenuto soltanto quest'anno, ed è stato senza dubbio di quelli da ricordare: Evangelisti, mescolando abilmente avvenimenti realmente accaduti e legati a doppio filo alla Guerra di Secessione ed alle numerose rivolte sorte in Messico negli anni che videro passare lo scettro del potere da Juarez all'Imperatore Massimiliano, fino a Porfirio Diaz a personaggi di fiction racconta infatti l'evoluzione di un Paese lacerato nel profondo da un eccesso di passione ed ingordigia che coinvolge ogni strato sociale, e che dai sogni di uguaglianza e libertà di contadini ed operai contrappone i giochi di potere di statisti, rivoluzionari, nobili o aspiranti tali.
E dallo spietato Big Bill Henry, prima ranger e dunque sicario - affascinante il suo soprannome, El Cola, ed agghiaccianti le sue esecuzioni, neanche fossimo proiettati al Messico del traffico di droga di un secolo dopo - all'opportunista e meschina vedova Gillespie dunque Marchesa San Ramon, il lettore si trova travolto da una galleria di personaggi assolutamente imperfetti eppure inesorabilmente umani, pronti a crescere, evolvere, redimersi o sprofondare proprio come tutti noi, cercando di sopravvivere quanto e più a lungo possibile.
Pagine dedicate, dunque, alla bellezza mozzafiato del paesaggio o all'amore e alla Famiglia si mescolano con le fotografie di massacri e violenze indicibili  perpetrate nel nome di un qualche ideale usato come specchietto per le allodole, o come scusa per poter liberare la propria vera Natura.
Un romanzo fiume, impegnativo ed intenso, che richiede tutta l'attenzione del lettore travolto da riferimenti, nomi, date e circostanze, gestito alla grande da Evangelisti - che dimostra di avere il passo ed il respiro dei grandi narratori internazionali -, che approfitta con intelligenza degli stacchi - anche temporali - che separano i singoli capitoli per raccontare in poche righe del destino di charachters fino a quel momento creduti fondamentali, ed al contrario travolti dalla corrente della vita in modo clamorosamente simile a quello che, effettivamente, accade quando uomini e donne semplici si trovano al cospetto della Storia.
Una cavalcata, dunque, che forse risulterà ardua per chi non è avvezzo ai paesaggi e alle prospettive della Frontiera, ma che mostra con grande trasporto il motore vero dell'evoluzione umana: la passione.
Sia essa votata al Bene o al Male, alla sopravvivenza o all'affermazione, al Potere o alla Libertà.


MrFord


"Que dificil cantarle a tierra madre
que nos aguanta y nos vio crecer
y a los padres de tus padres
y a tus hijos los que vendrán despues."
Macaco - "Mama tierra" -


4 commenti:

  1. Proprio dalla frontiera arrivo in questi giorni, grazie all'immersione totale nei racconti western di Elmore Leonard . Che fascino. Evangelisti invece l'ho messo da parte tempo fa, dopo aver letto i primi due episodi del ciclo di Eymerich. Potrei anche riavvicinarmi all'autore adesso.

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    1. Grandissimo Leonard. Lessi anche io i suoi racconti anni fa.
      Eymerich mi manca, ma questo romanzo è un ottimo modo per conoscere o riavvicinarsi ad Evangelisti.

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  2. Grandissimo libro! Ricordo che lo lessi tutto d'un fiato! Se non l'hai ancora fatto, recupera anche il secondo capitolo della storia, "Il collare spezzato". Evangelisti non delude mai.

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    1. Ho già in libreria anche Il collare spezzato, ma penso lo leggerò verso primavera/estate: in fondo, l'ambientazione messicana poco si addice all'inverno.

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