sabato 14 settembre 2013

Holydays movies - Part 3

La trama (con parole mie): terzo ed ultimo post dedicato ai film passati sugli schermi di casa Ford in trasferta durante il mese di agosto, all'interno del quale troverete quelli che, indiscutibilmente, sono stati i titoli che hanno letteralmente conquistato il sottoscritto, complici genialità, sorpresa, tecnica ed intensità di emozioni e capacità di narrare una storia.
Tre titoli indispensabili, che sono stati, di fatto, i pilastri dell'estate ormai sul viale del tramonto.


SHARKNADO di ANTHONY C. FERRANTE (USA, 2013)


Vi starete chiedendo per quale motivo, dopo un'introduzione che parlava di film memorabili e visioni indispensabili, ad aprire il post si trovi una delle porcate più colossali mai realizzate da un regista - o presunto tale - ed interpretata da attori ed attrici - o presunti tali -.
La risposta è semplice: Sharknado è una genialata assoluta, che merita una visione da parte di ogni appassionato - e non - di Cinema.
Il lavoro di Anthony C. Ferrante - che probabilmente intendeva vendicarsi di Ian Ziering dai tempi di Beverly Hills scegliendolo come protagonista di una delle pellicole più trash e brutte mai girate -, infatti, è una meraviglia anti-settima arte degli stessi livelli di Killing point, perla con protagonista Steven Seagal che ho avuto l'onore ed il privilegio di recensire qualche mese fa.
Scene cult a profusione, logica gettata alle ortiche, effetti dalla bruttezza inenarrabile: non credo di aver mai riso così tanto davanti ad un film. Magnifico.


SOLO DIO PERDONA di NICOLAS WINDING REFN (Francia/Thailandia/USA/Danimarca/Svezia, 2013)


Finalmente sugli schermi del Saloon trova spazio l'ultima fatica di uno dei registi cult fordiani, Nicolas Winding Refn, chiacchieratissima sin dai tempi della sua partecipazione all'ultimo Festival di Cannes: in molti hanno accusato Refn di essersi lasciato andare all'autoreferenzialità nel narrare questa torbida vicenda di crimine e morte ambientata a Bangkok, eppure tutto quello che mi è parso trasparisse da questa ostica ma meravigliosa pellicola è l'amore che il cineasta danese pare provare per il melò action orientale che da John Woo a Jonnie To abbiamo imparato ad amare - ed acclamare - anche noi occidentali.
Una vicenda tragica e sconvolgente, senza dubbio eccessivamente autoriale ma ipnotica e travolgente, con due protagonisti perfetti, una villain d'eccezione - la spietata Kristal interpretata da Kristin Scott Thomas - ed una figura "divina" che è già entrata nel mito, il poliziotto/giustiziere Chang.
Il tutto senza contare che, una volta ancora, fotografia e colonna sonora lasciano a bocca aperta.
Solo dio perdona. Refn neanche per scherzo.


HARA KIRI - DEATH OF A SAMURAI di TAKASHI MIIKE (Giappone/UK, 2011)


Takashi Miike, regista prolifico quanto incostante, dopo l'incredibile 13 assassini sfodera la katana per un altra vera e propria pietra miliare legata al mondo del Giappone feudale e dei samurai inspiegabilmente passata inosservata ai distributori nostrani.
Hara Kiri - Death of a samurai rappresenta l'eredità che il Maestro Kurosawa ha lasciato non soltanto al Cinema nipponico, ma alla settima arte tutta: lo stesso, indimenticabile Akira si sarebbe complimentato con Miike, in grado di portare sullo schermo un dramma ad incastro che dalla lezione di Rashomon porta in dono al pubblico un fardello emotivo enorme, nonchè una nuova sfida lanciata al Potere in tutte le sue forme per un film forse addirittura più politico e profondo del già citato 13 assassini.
Nel climax conclusivo e nel dramma che si consuma in seno alla famiglia del protagonista c'è tutta la magia del Cinema, che porta questo titolo tra i dieci migliori visti al Saloon nel corso di questo duemilatredici.
Prendete e guardatene tutti. Impossibile pentirsene.
Un colpo al cuore.


MrFord

32 commenti:

  1. Vedrò di recuperare Desth of a samurai, a questo punto.

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  2. Concordo su Solo dio perdona, gran film , magari non ai livelli di Drive, ma la coppia Refn/Gosling è mitica.

    NON concordo affato su Sharknado, proprio non capisco come nella blog sfera tutti stiano idolatrando questo abominio, per me è un insulto all 'intelligenza, al cinema e al buon gusto, auguro il MALE allo staff dell'Asylum .....

    Pardon per lo sfogo ma odio troppo loro e i loro "films"

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    1. Eddai Myers, Sharknado è troppo brutto per non essere a suo modo geniale! ;)
      Io mi sono divertito di brutto!

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    2. io mi sono incacchiato da matti avessi avuto tra le mani uno dei dirigenti dell Asylum gli avrei riservato un trattamento alla Jigsaw XD

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    3. Io invece avrei stretto la mano a tutti: mi sono ribaltato dalle risate tutto il tempo!

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  3. Solo Dio perdona l'ho amato, adesso voglio anche vedere Valhalla Rising visto che ne hanno parlato malissimo! :)

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  4. Ahaha grandiosa la recensione di Sharkeccetera!! Ma vogliamo parlare (ancora!) dei titolisti italiani?? La parola Harakiri in giapponese NON ESISTE!!! E' un'invenzione occidentale che non si sa da dove sia uscita. Lo so per certo da un mio amico bilingue... il corrispondente esatto è seppuku. Vi prego smettetela di martoriare i titoli originali. Detto ciò credo che lo guarderò, mi incuriosisce parecchio...

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    1. Sonia, per quanto detesti i titolisti devo dirti che Hara Kiri non è il titolo italiano di Death of a samurai, bensì quello di distribuzione internazionale, figurati!
      Evidentemente non siamo i soli con questi problemi! :)

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  5. ah giusto ford ps

    "ed una figura "divina" che è già entrata nel mito, il poliziotto/giustiziere Chang."

    Non posso che concordare al 200%, quanto cacchio era bello il personaggio di Chang, di una ferocia, una lucidità e cattiveria uniche, la tortura con gli aghi è devastante e poi quei suoi intermezzi musicali... Refn è davvero un geniaccio

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    1. Senza dubbio parliamo di uno dei registi "di nuova generazione" con più talento.
      Grande Refn!

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  6. Film straordinario quello di Miike. Ricordo ancora come mi colpì il protagonista nelle battute iniziali quando chiedeva se erano presenti determinate persone (che lui aveva prontamente sistemato anzitempo)... Impressionante il finale.

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    1. Vincent, concordo in pieno. E devo darti il merito della sua scoperta: l'ho recuperato dopo averne letto da te.

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  7. stai ancora cercando di spacciarci delle brutte copie dei 7 samurai per dei capolavori?
    nemmeno dio ti può perdonare, ford ahahah :)

    comunque, sharknado rules!

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    1. Sharknado rules, senza dubbio, ma tu che continui ad ignorare robe enormi come 13 assassini e Death of a samurai certamente non ruli proprio niente! ;)

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  8. "Solo Dio perdona" mi è piaciuto ma mi è sembrato che si complicasse troppo in maniera inutile. Su quella scia ho preferito di gran lunga il bellissimo e non capito "Valhalla rising".
    Quello di Miike devo assolutamente vederlo, mi ispira troppo!

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    1. Concordo anche io sul fatto che Valhalla sia superiore a Only god forgives, ma comunque parliamo di ottimi film.
      Per quanto riguarda Miike, recupera sia questo che 13 assassini.

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    2. "13 assassini" lo vidi al cinema ;) è l'altro che proprio non riesco a trovarlo

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    3. Chiedi al mulo, e cercalo come Death of a samurai! :)

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  9. Sharknado è stato il must dell'estate, potevi dedicargli una recensione tutta per lui!! :P
    Sugli altri due mi butto a pesce (ahah!) appena possibile!

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    1. Sharknado cultissimo, senza dubbio.
      E gli altri sono da recuperare al volo!

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  10. Ma c'è anche una rece più lunga di Sharknado o solo questa?
    Comunque non solo a te, ma il film ha fatto un successo clamoroso, è stato considerato così brutto da risultare bello ed ha pure incassato!
    Credo che se fossi stato in compagnia avrei riso di gusto, da solo non ce l'ho fatta :)

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    1. Purtroppo c'è solo questa: forse in compagnia l'avresti apprezzato di più, per quanto mi riguarda io attendo con trepidazione di vedere il secondo! ;)

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