martedì 18 giugno 2013

Star Trek - Into darkness

Regia: J. J. Abrams
Origine: USA
Anno: 2013
Durata:
132'




La trama (con parole mie): il Capitano Kirk, come sempre allergico alle regole ed ai protocolli, è messo nei guai dal suo primo ufficiale, Spock, quando per salvare la vita dello stesso vìola una delle direttive di non interferenza della Flotta Stellare, finendo per essere degradato e privato del comando della sua nave.
Quando, però, un ribelle ed ex agente della Flotta stessa attacca gli alti ufficiali uccidendo, tra gli altri, Pike, mentore dello stesso Kirk, il giovane capitano viene reintegrato in modo da dare la caccia al criminale ed ucciderlo: dietro le direttive della missione, però, si nascondono scheletri nell'armadio della Flotta e del suo comandante, Marcus, la cui figlia finisce per imbarcarsi sull'Enterprise per mettere a nudo i piani del padre.
Kirk ed i suoi uomini si troveranno dunque presi tra due - e più - fuochi, e dovranno mettere le loro vite in gioco per salvare la Terra da una guerra e da chi - da una parte e dall'altra della barricata - le vuole decisamente male.





E' curioso, il ricordo di Star Trek che conservo: benchè mio nonno, infatti, fosse uno strenuo sostenitore dei film western e di guerra, una delle serie che seguiva - con me accanto - con più passione era proprio l'originale dedicata all'equipaggio dell'Enterprise, storica nave spaziale che con la sua curiosa forma finì per diventare uno dei miti della mia infanzia insieme ai suoi occupanti, dall'apparentemente freddo Spock al mitico Kirk, già allora idolo del sottoscritto, senza dimenticare Chekov, Scotty, Sulu, Uhura ed l'indimenticato McCoy - ribattezzato Bones in questa nuova versione -.
Allo stesso modo, non sono mai diventato un trekker, e ricordo di aver avuto una sorta di fidanzata, ai tempi dell'ultimo anno delle superiori, che invece per le occasioni speciali finiva per indossare tanto di tuta della Next Generation, che a ripensarci avrei dovuto prendere molto più per il culo.
E dalla fine del liceo, il nulla.
Quattro anni fa, quando J. J. Abrams, genio del piccolo schermo consolidatosi e cresciuto grazie a serie di culto come Alias e Lost, mise le mani su questo titolo per farne una sorta di prequel/reboot, la mia curiosità per Kirk e soci tornò ad aumentare, e le attese non furono affatto tradite: il risultato, infatti, fu un ottimo film di fantascienza nel senso più classico del termine, in grado di mescolare gli elementi d'avventura e d'azione - senza contare l'ironia - della prima trilogia di Star Wars e gli effetti e la regia dinamica che il nuovo millennio impone.
Con questo secondo capitolo, ovviamente, speravo quantomeno in una riconferma del regista che, nel frattempo, era riuscito a rievocare gli anni ottanta grazie all'ottimo Super 8, in qualche modo rendendo anche più alte le aspettative della vigilia: e che posso dire!?
Quel gran figlio di buona donna di Abrams ha centrato il bersaglio un'altra volta, se possibile migliorando il suo standard e consegnando al pubblico non solo uno dei migliori film di fantascienza degli ultimi anni - attenzione, questo Into darkness si mangia roba come Prometheus a colazione e molti degli anni settanta a pranzo, rivaleggiando, tra l'aperitivo e la cena, con il meglio dei già citati eighties -, ma andando oltre effettoni e messa in scena preoccupandosi di rendere tridimensionali i suoi personaggi e, di fatto, trasformando un omaggio in qualcosa in grado di rendere ancora più grande l'eredità di una serie - televisiva e di lungometraggi - cult per ben più di una generazione di spettatori.
Esempio perfetto dell'altissimo livello di questa produzione è l'utilizzo di un personaggio già noto ai fan della saga di Star Trek come Khan, protagonista del secondo film dedicato agli uomini e alle donne dell'Enterprise risalente all'ottantadue nonchè uno dei migliori mai prodotti della serie - insieme al supercult Rotta verso la Terra -: l'interpretazione di Benedict Cumberbatch, protagonista di Sherlock, e l'approfondita scrittura del personaggio, rendono l'incastro con quello che sarà il "futuro" di Kirk e i suoi ancora più interessante, senza contare che, nel corso dell'intera vicenda, l'amicizia ed i botta e risposta che coinvolgono il Capitano ed il suo primo ufficale impreziosiscono la pellicola con divertentissimi scambi sulla scia delle migliori proposte della settima arte in materia di amicizia virile - ultimamente, e pare quasi uno scherzo del destino, soltanto gli Holmes e Watson di Guy Ritchie sono riusciti a divertire con il loro bromanticismo in questo modo - ed i differenti caratteri degli ufficiali dell'Enterprise riescono a rendere alla grandissima l'idea dell'equipaggio inteso come Famiglia che passa anche e soprattutto attraverso la caratterizzazione e l'approfondimento della loro vera nemesi, un nemico ben più inquietante e pericoloso di politicanti guerrafondai come Marcus - una critica rispetto alle passate amministrazioni USA? -.
Come se tutto questo non bastasse, due cose alzano ulteriormente l'asticella della qualità rispetto al lavoro di Abrams: la capacità di mantenere altissima la tensione - sfido a trovare uno solo tra il pubblico a non sapere che il buon James Tiberius Kirk sopravviverà a queste imprese - nonostante si tratti, a conti fatti, di prequel, e quella di riuscire ad interpretare al meglio la sensazione che ai tempi di E. T. - ma questo si poteva evincere con il già citato Super 8 - rendeva ogni esperienza in sala e legata ad un genere come la fantascienza un viaggio verso l'ignoto in grado di farci spalancare occhi e bocca neanche fossimo gli indigeni di un pianeta sperduto che finiscono per trovarsi di fronte ad un'astronave migliaia di anni più avanti nel futuro.
Meraviglia, signori miei.
Questa è la specialità di J. J. Abrams.
E del Cinema.
Non dovremmo scordarcelo mai.
E per fortuna c'è gente come lui pronta a rinfrescarci la memoria ad ogni nuova pellicola.



MrFord



"Parlami dell' esistenza di mondi lontanissimi
di civiltà sepolte di continenti alla deriva.
Parlami dell'amore che si fà in mezzo agli uomini
di viaggiatori anomali in territori mistici...di più.
Seguimmo per istinto le scie delle Comete
come Avanguardie di un altro sistema solare."
Franco Battiato - "No time no space" -





16 commenti:

  1. leggermente deluso, ma comunque un buon intrattenimento intelligente

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    1. A me è piaciuto tantissimo, di gran lunga la cosa migliore che la fantascienza su larga scala abbia proposto ultimamente.

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    2. Più che altro mi aspettavo che i piani del cattivo si espandessero su larga scala. A che serve un esercito addormentato se a favore della spettacolarità non lo fanno manco risvegliare?

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    3. Beh, io l'ho visto più come la sua gente, invece che come il suo esercito. Punti di vista! ;)

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  2. BOF!
    Sei il primo che ne parla cosi' entusiasticamente. Ne ho letto male praticamente ovunque, e trattasi di gente con cui poi ho concordarto quasi sempre, su questi pellicolini sparaflare fumettosi da neuroni zero.
    No: non me li spendo sti 8 euri. Aspetto il dischetto.
    (Hai letto quella di Leo Ortolani? LOL)

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    1. Sinceramente dopo la critica a Jimmy Bobo ho snobbato un po' Ortolani. Comunque continuero' a difendere la grandissima qualità di questo giocattolone.

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    2. AhahahahahahahahahahahahahaahahahahahahahahahahahNoDddaiahahahahahahahahahaL''HAI SNOBBATO DOPO LA CRITICA A JIMMYBOBO. Ahahahahahahahahahahahahaha oddiorotolo. :'''D

      Sei un mito coerentemente indefesso nel proprio binario adamantino.

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    3. Ovviamente indefesso. Stallone non si tocca. ;)

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  3. mi consoli perchè anche io ho letto quasi ovunque pareri molto più tiepidi del tuo , quando non decisamente di segno opposto...

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    1. Sto volentieri dall'altra parte della barricata, se è per titoli validi come questo! ;)

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  4. non l'ho ancora visto, ma 3 bicchieri a qualcosa che a che fare con quella cagata pazzesca di star trek sono sicuramente troppi!!
    :D

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    1. Da abramsiano, invece, potrebbe perfino piacere a te, che peraltro saresti perfetto come Spock!

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  5. Sentir parlare Kirk con la voce di Edward Cullen dà un po' i brividi, e offusca un po' la buonissima interpretazione di Pine.
    La voce di Cumberbatch è qualcosa di sublime (http://www.youtube.com/watch?v=wHq0hQA3P7U altro tipo di brividi..:P), perciò meglio di così era difficile fare.
    Spock è un po' sottotono rispetto al primo, invece.

    Da non Trekkie, ma da "Abramsie", mi è piaciuto eccome! Un ottimo film d'azione che, nonostante le buone tematiche, non riesce a fare quel passo in più, ma va benissimo anche così :)

    Michela

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    1. Considerate quelle che sono le proposte del genere anche pseudo autoriali, Michela, direi che il passo l'ha fatto, eccome!
      Per me promosso, nonostante il doppiaggio! ;)

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  6. Sono passata per commentare il nuovo film(che però non hai ancora recensito),ed ho letto con piacere questa recensione,a me Cumberbatch era piaciuto molto qui,ovviamente visto in originale.

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    1. In realtà il nuovo l'avevo commentato in un Bullettin, ma questo resta a tutti gli effetti il migliore dei tre.

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