venerdì 11 novembre 2011

I tre moschettieri

Regia: Paul W. S. Anderson
Origine: Uk, Germania, Francia
Anno: 2011
Durata: 110'



La trama (con parole mie): mentre il giovane guascone D'Artagnan parte per Parigi con la benedizione del padre in cerca di avventure e fortuna cacciandosi inesorabilmente nei guai, i tre moschettieri del re Athos, Porthos e Aramis lottano - con frequenti intervalli dedicati a cibo, vino e donne - per tenere a bada il Cardinale Richelieu ed i suoi intrighi, che passano dalla doppiogiochista Milady al nobile inglese Buckingham, e sfruttano il braccio armato di Rochefort e delle sue guardie.
Dopo un primo incontro piuttosto rocambolesco, D'Artagnan e i moschettieri dovranno unire le forze per sventare un inganno che potrebbe costare una guerra con l'Inghilterra.
Che, forse, arriverà comunque.



Evidentemente il titolo di film più brutto dell'anno è più ambito di quanto non potessi credere, e con l'avvicinarsi della fine del 2011 registi e produttori cominciano a rimboccarsi seriamente le maniche affinchè io possa essere sempre più in difficoltà rispetto alla scelta che porterà al controclassificone delle peggiori pellicole uscite in sala negli ultimi dodici mesi.
Anderson, già noto per alcune perle del trash come Mortal Kombat, Alien vs. Predator e tutta l'agghiacciante saga di Resident evil, decide di mettere da parte la componente horror del suo Cinema - anche se pare proprio una parola grossa, da associare al lavoro del buon Paul W. S., e intendo Cinema, non horror, che invece lì accanto starebbe da dio - per concentrarsi su un'ambientazione che ricorda più il gigionismo de I pirati dei Caraibi che tanta fortuna - e soldi - ha portato nelle casse di mamma Disney: peccato che il risultato, oltre a risultare televisivo e raffazzonato, non riesce minimamente nell'impresa di eguagliare le imprese - peraltro da tempo in netto declino qualitativo - di Jack Sparrow e soci, e addirittura risulta così estremamente buonista da far apparire il più buonista dei film prodotti dalla suddetta Disney Vivere e morire a Los Angeles.
Niente - o quasi - pare funzionare, dall'utilizzo della computer graphic - in uno stile che vorrebbe richiamare la splendida sigla di Game of thrones - al cast - troppo sopra le righe i moschettieri, pessima Milla Jovovich nel ruolo dell'intrigante Milady, Christoph Waltz ridotto alla caricatura di se stesso neanche fosse il DeNiro degli ultimi anni, Mads Mikkelsen nel ruolo della versione da parodia del mitico One eye di Valhalla rising -, dalla sceneggiatura troppo facile e bambinesca al "facciamo un circo di casino ed esplosioni ma cerchiamo di evitare di essere anche soltanto col pensiero politicamente scorretti, non si sa mai cosa potrebbe pensare il pubblico: in particolare, rispetto a quest'ultima nota dolente - come giustamente notato da Julez nel corso della visione -, è agghiacciante sottolineare quanti sforzi vengano fatti per evitare di far passare qualcuno come un vero bastardo, tanto da far uscire come dei quasi santarellini anche due stronzi da competizione come dovrebbero essere Milady e Richelieu. 
A mia memoria, perfino il cartone animato passato in tv nel pieno degli anni ottanta appariva più tosto di questa robetta firmata Anderson, che oltretutto riesce a rendere ridicole alcune caratteristiche dei personaggi - oltre allo stesso Richelieu, anche del Re e di Buckingham con i loro agghiaccianti riferimenti alla moda e ai colori, per non parlare del "religioso" Aramis - che, al contrario, avrebbero potuto trasformare la vicenda tratta dagli scritti di Dumas in un nuovo e decisamente più interessante capitolo del Cinema d'avventura.
Il tutto, senza neppure menzionare le ridicole navi volanti in stile Wild wild West, la "caduta" ed il "ripescaggio" di Milady - uno dei momenti più bassi della pellicola -, le sequenze neanche fossimo in Mission impossible ed il terrificante finale aperto, che lascia presagire - e speriamo che il box office ce ne scampi - addirittura un sequel.
L'unico a fare davvero le spese dell'evolversi della vicenda - e a fare da carne da cannone neanche fosse l'ultima delle sue guardie - è Rochefort, reso peggio dei peggiori bar di Caracas grazie ad un'aura da cattivo slavato da cartoon - e di nuovo, il Maschera di ferro della serie animata citata poco fa aveva tutt'altro spessore - che viene definito il "miglior spadaccino del continente" eppure non duella mai, se non con se stesso o in tenzoni non leali, alla spada preferisce la pistola e, straordinariamente rispetto all'aura perbenista della pellicola, riesce anche a morire al termine di un'agghiacciante sfida tra le guglie di Notre Dame.
Dovessi trovare un solo pregio a quello che potrebbe essere tranquillamente essere definito il peggiore adattamento cinematografico de I tre moschettieri mai realizzato, direi che, tutto sommato, l'intera operazione non risulta minimamente spocchiosa, quasi la sensazione dell'effettivo valore della stessa fosse ben chiaro a Anderson e a chi ha avuto l'ardire di buttare montagne di soldi in questa roba.
Inoltre - e sono due! - posso anche ammettere che il tutto sia assolutamente innocuo, talmente "centrista" da non riuscire neppure a farmi incazzare abbastanza da tirare fuori le bottiglie pronto a scatenare una tempesta di colpi.
Certo, mi ha anche ricordato un collega che, qualche elezione fa, una sera dichiarò candido: "Io sono rimasto al centro."
Risposta: "In che senso, scusa?"
E di nuovo: "Beh, i miei hanno votato Casini, così l'ho votato anche io."
A fronte di un'affermazione come questa, neanche due calci rotanti valgono più.
Chi sta al centro, deve restarci. Ed essere dimenticato nel suo essere insignificante.
Un pò come questo I tre moschettieri.

MrFord

"Oh, oh, oh - Is there anybody home?
Who will believe me, won't deceive me, who'll try to teach me?
Ah, ah, ah - Is there anybody home?
Who wants to have me, just to love me?
Stuck in the middle."
Mika - "Stuck in the middle" -


7 commenti:

  1. Ma chissà perché non avevo il benché minimo dubbio che questo fosse uno di quei film che non guarderò mai e poi mai!

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  2. Lo sapevo..lo avevo già intuito dai trailer che era una schifezza cosmica. Dopo l'ultimo Resident Evil di Anderson e consorte ne ho veramente abbastanza. Ma perchè Christoph Waltz si abbassa a castronaggini del genere?

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  3. Pesa, io invece speravo fosse una tamarrata pessima ma divertente, almeno. Invece si è rivelato una schifezza: si è stizzita anche Julez, che di solito lascia a me le bottigliate! ;)

    Newmoon, il motivo per cui Waltz si abbassa a merdate di questo genere è uno solo: i soldi.

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  4. Basta produrre Queste C****E!
    C'é la crisi, bisognerebbe risparmiare per fare dei film decenti!

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  5. Ti straquoto, sia sul film che sul centro. In ogni caso questi reboot dei tremoschettieri hanno rotto i maroni da un po' non se ne può più.

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  6. E, per inciso, non sono nemmeno sicuro che reboot sia un termine appropriato a questa operazione ;p

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  7. Stepharon, per questi film vale il detto "la madre degli idioti è sempre incinta".
    Credo che non finiranno mai di produrne, purtroppo.

    Gae, più che reboot, mi pare una schifezza.
    Peccato, perchè secondo me con I tre moschettieri si potrebbe fare un lavoro molto interessante, con un pò di testa sulle spalle.

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