lunedì 8 novembre 2010

Rocky Balboa

Ai tempi dell'uscita in sala ricordo che strabuzzai gli occhi di fronte all'ennesimo ritorno di Rocky sul grande schermo, complici un periodo non proprio aureo di Stallone - sia come interprete che come regista: ve li ricordate D-Tox e Driven? No? Meglio, molto meglio per voi! - ed una punta di snobismo, immaginandomi una debacle dello Stallone italiano degna del peggior z-movie.
Non potei fare altro che ammettere il clamoroso errore.
Girato - e bene - in digitale, scritto con la stessa profondità del primo capitolo, interpretato con il cuore, Rocky Balboa rappresenta senza dubbio l'episodio più riuscito della saga dopo l'originale, e sfoggia non pochi punti in comune con The wrestler, uno dei miei personali cult totali di questo inizio del nuovo millennio.
Sono passati ormai anni dalle ultime gesta - sul ring e fuori - di Rocky, che gestisce nel suo vecchio quartiere un ristorante italiano dedicato alla moglie, quella Adriana da sempre motore del cuore del protagonista, morta pochi anni prima lasciando il due volte ex campione in balia dei ricordi e della "bestia che gli sta dentro", a passeggiare per le strade dell'amata Philadelphia, muovendosi come un fantasma, illuminato dalla luce dei ricordi di una vita che, ormai, ha suonato il gong della maggior parte dei suoi round.
Paulie è sempre in bilico fra la sbronza di compagnia e quella aggressiva, e dipinge durante i turni di notte nel vecchio macello in cui Rocky si scaldava le mani scazzottando i quarti di bue; Spider Rico, protagonista della sequenza d'apertura del primo capitolo, mangia gratis nel ristorante di Rocky e per sdebitarsi s'improvvisa lavapiatti; il pattinaggio della prima uscita con Adriana è stato demolito, e Mary, la ragazzina che gli gridò "vaffanculo rompipalle" è ora una madre single alle prese con l'adolescente turbolenza di Steps, mezzo irlandese e mezzo giamaicano.
E poi, c'è Robert: Robert che ha dimenticato il pugilato, che si è adattato ad una vita tra ufficio e locali, e mal sopporta la sua normalità oscurata dall'ingombrante ombra della fama del padre, ancora un idolo locale, dai tavoli del ristorante al suo stesso posto di lavoro.
Tutto cambia con Mason Dixon, campione dei pesi massimi imbattuto, giovane, anch'egli figlio del ghetto, fulmineo e letale sul ring, detestato dal pubblico e dagli appassionati perchè scostante e troppo facilmente vincitore ad ogni sua difesa dell'alloro più ambito della boxe: un incontro virtuale lo pone di fronte al Rocky dei tempi d'oro, che non solo "vince" il combattimento, ma viene appoggiato dalla quasi totalità degli esperti del settore.
L'evento scatenerà in Rocky la voglia di tornare a mettersi in gioco, e in Mason - o più specificamente nel suo entourage - l'opportunità di guadagnarsi il rispetto e l'affetto della gente affrontando, ed onorando, una leggenda del passato.
Gli allenamenti e l'incontro, come fu nel primo capitolo per la battaglia fra Rocky ed Apollo, conteranno solo in parte nella costruzione di un profondissimo, autoironico - geniale il "ti spiezzo in due" all'indirizzo di Robert-, malinconico elogio della vecchiaia e del passare del tempo, capace di rendere omaggio ad un personaggio che è ormai leggenda, ed esce di scena a testa alta, in un silenzio che attutisce le grida e le acclamazioni, ma le porta dentro, come il ricordo di un tempo passato, e la voglia di confrontarsi serenamente con il futuro.
"La bestia dentro" si placa nel momento in cui si comprende di essersi guadagnati il proprio spazio da uomini, e che con le proprie forze si è resistito, e resistito, senza mai smettere di lottare.
Il match di ognuno di noi, prima o poi, giungerà alla sua conclusione: ma come l'avremo combattuto potrà almeno darci la possibilità di avere un verdetto non unanime, ed un uscita sulle nostre gambe, pronti a guardarci in faccia, ed attendere di tornare accanto a chi abbiamo amato.
Questa è la lezione che Rocky lascia a Robert, ma anche al suo pubblico, a tutti noi, suoi "figli" cinematografici.
Proprio stamattina, fra le pagine di un romanzo di cui presto parlerò, ho trovato una citazione perfetta per questo momento: "Tutti al mondo sono pronti a morire. Ma quasi nessuno è pronto a vivere."
L'eredità più importante di Rocky è proprio questa.
Incassare e vivere.
Incassare per vivere.
Ed arrivare in fondo sulle proprie gambe.

MrFord

"When life has ended, and my time has run out
my friends and my loved ones, will leave there's no doubt.
But there's one thing for certain when it comes my time
I'll leave this old world with a satisfied mind."
Johnny Cash - "A satisfied mind" -

7 commenti:

  1. Ma se porti colpi che non devi portare, se provi a colpirmi, per te è finita.
    È finita si dice alla fine.
    Bella questa, cos'è degli anni Ottanta?
    Forse anche Settanta.

    Vecchi contro giovani e giovani contro vecchi.

    Per me l'importante è che io sono la tua Adriana.
    Vecchio mio!

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  2. Bellissima, la citazione.
    Una delle migliori del film.

    Non m'importa niente, a me, del futuro, vattene via!
    Adrianaaaaaaaaaaaa!
    Senza dubbio alcuno, la mia Adriana sei tu.
    E si andrà avanti fino all'ultimo round, insieme.

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  3. Wow, veramente da brividi sia la recensione che la citazione di Julez...
    (Lo sto registrando, domani me lo ri-guardo con la dovuta calma)

    Non si può non voler bene a Rocky, fa parte del nostro passato e mi fa strano vedere così pochi commenti a riguardo di una delle più grandi icone dei 70.
    Degli 80.
    E pure dei 90.

    A quando una petroliata?

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  4. un ottimo ritorno, pieno di malinconia e molto ben girato

    però adesso basta con rocky e torna a parlare anche di qualcos'altro ahahah :D

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  5. Dembo: Rocky incassa, non è un vincente! Per questo pochi commenti! Ad ogni modo, icona perenne.
    Nei prossimi giorni si organizza. Considerata l'atmosfera al lavoro, ci sta proprio a puntino.

    Cannibale: sapevo che avresti almeno un pochino polemizzato, con tutti questi Rocky. Ma che ci vuoi fare!? Noi, qui, siamo vecchi ragazzi affezionati a quegli anni. Ed ero sicuro che anche tu avresti avuto una buona parola per quest'ultimo capitolo!

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  6. Vengo qui dalla rece di Creed(che commenterò quando avrò visto),mi è preso un colpo quando ho letto che questo film ha DIECI ANNI XD
    Questo era bello e commovente,mi è piaciuto anche il filmato alla fine,sui titoli di coda,con tutti che saltano come Rocky in cima alla scalinata XD

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    Risposte
    1. Questo, a mio parere, è il miglior Rocky insieme al primo, una specie di The wrestler più sottovoce.
      Grande Rocky, sempre.

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