lunedì 21 giugno 2010

Il grande Lebowski

A volte si incontra un film, che non è semplicemente un film.
Ma è il film giusto, nel posto giusto, al momento giusto.
E questo è Il grande Lebowski, dei Coen, nel 1998.
Più o meno in questo modo comincia la narrazione dello Straniero, che ci introduce all'indimenticabile vicenda che vede come suo centro di gravità poco permanente il Drugo, al secolo Jeffrey Lebowski, pigro da competizione, white russian addicted - come dargli torto!? -, gran giocatore di bowling e detective improvvisato di stampo chandleriano: ma in realtà non è questo, quello che importa.
Così come non importano una colonna sonora perfetta, una sceneggiatura da scuola del Cinema, attori in forma splendida - restate ammirati guardando e riguardando Seymour Hoffman -, una sequenza mai vista di prodigiose scene di culto - impossibile enumerarle e rigorosamente citarle tutte - e una regia senza alcuna sbavatura.
Il grande Lebowski è un film che cambia la vita, inesorabilmente.
E' come uno spartiacque fra la Forza e il Lato oscuro, Gandalf e Saruman, DeNiro e Pacino, e qualunque altro grande dualismo causa di dilemmi eterni appartenente alla storia della settima arte: dopo aver visto questo film la prima volta, niente sarà più lo stesso.
Sinceramente, non ricordo il numero esatto di passaggi che il Drugo ha avuto sui televisori che hanno fatto la mia storia, ma certamente superano i dieci, e probabilmente i venti, e ogni anno, da parecchio tempo a questa parte, il primo giorno d'estate dedico la serata proprio a lui, che riesce a farmi proprio ridere - almeno qualche volta - come e più di quanto non l'abbia fatto quando ho incrociato per la prima volta la sua strada, tanti anni fa.
Lo Straniero sussurra che è confortante avere un Drugo in giro, ed è proprio così che stanno le cose. 
Il grande Lebowski è stato il secondo dvd che ho acquistato nella mia vita, nell'ormai lontano 2000, quando ancora il bluray non esisteva, e fresco fresco di Playstation 2 potevo finalmente passare al nuovo formato superando le vecchie cassette che registravo con mio fratello a centinaia dalla tv.
L'ho mostrato ad amici, fidanzate, più o meno fidanzate, e ho imparato nel frattempo a concedermi qualche spinello ogni tanto e molti più white russians.
L'ho messo in visione in più occasioni in negozio, cercando di accalappiare quanti più nuovi "drughisti" possibili.
Ci ho ripensato quando sono uscito di casa ed ho rubato una bellissima maglietta con l'effige "The dude", sempre a mio fratello.
E quando ad Amsterdam, passando per un mercatino, ne ho trovata un'altra che portavo anche oggi, per festeggiare estate e nuova visione.
E' stato un sostegno nei momenti in cui lo spirito mancava, e mi sentivo una merda ambulante senza alcuna prospettiva.
Mi ha fatto ridere a Sidney, quando sul finire del viaggio di nozze, nello studio di Tony Coen, stavo dolorosamente resistendo alle ultime fasi del tattoo sul petto, e si facevano pause per ridere dei confronti fra Walt e il Drugo. 
Ho ancora quella copia, me l'hanno regalata.
E sono stato di nuovo felice stasera, quando per la prima volta dopo tre anni Julez l'ha finito con me, stravaccati sul divano tra fragole con panna, Jack Daniels, il Cherno-culo di Mia e Diego, rincitrullito come al solito.
Ora sono qui, e vi sarete accorti che del film non ho parlato quasi per nulla.
Ma non serve.
Perchè a volte si incontra un film, che non è semplicemente un film.
Ma è il film giusto, nel posto giusto, al momento giusto.
Questi sono i film della vita.
Diventano parte di te, e la tua storia parte di loro.
Perchè è così che la dannata commedia umana prosegue, e si perpetua.
Amen, Straniero.

"A volte sei tu, che mangi l'orso.
E a volte è l'orso che mangia te."
MrFord

3 commenti:

  1. Big Drugo mio...
    meglio del Bridges sei tu!
    White Russian addicted... ma pure VAGINA!

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  2. Bellissimo film. Attori splendidi e regia perfetta. E poi la grandezza di John Goodman è indescrivibile. "Stai per entrare in una valle di lacrime".

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    Risposte
    1. Denny, questo è indiscutibilmente uno dei film della mia vita.
      Lo rivedo ogni anno il primo giorno d'estate, ma ci vorrebbe almeno una volta la settimana, per prendere meglio la vita. ;)

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